Il lento e solenne deflusso delle mandrie verso le valli, segnando la conclusione della stagione montanara sull’Altopiano di Asiago, non è semplicemente un evento conclusivo, ma un atto di continuità.
Rappresenta la perpetuazione di una consuetudine secolare, un filo invisibile che lega il presente alle radici di una comunità e di un territorio profondamente segnati dalla pastorizia transumante.
Quest’usanza, ben più di un mero rito agricolo, incarna l’essenza stessa dell’identità di Asiago (Vicenza) e dell’Altopiano, un patrimonio culturale e paesaggistico di inestimabile valore.
L’Amministrazione Comunale di Asiago, con profonda gratitudine, esprime il suo apprezzamento a tutti coloro che, con instancabile dedizione, hanno contribuito attivamente a salvaguardare la ricchezza biologica del territorio, a custodire la bellezza del paesaggio e a preservare le tradizioni che lo caratterizzano.
Come sottolinea Nicola Rossi, consigliere delegato per le Malghe, “il lavoro dei malghesi, in particolare, è un esempio di resilienza e di attaccamento alle proprie radici.
Nonostante le complesse sfide economiche e ambientali, essi hanno saputo mantenere vive le pratiche ancestrali e i simboli che definiscono le malghe e l’economia alpina locale.
”Si estende il ringraziamento agli agricoltori, pilastri fondamentali di questo ecosistema.
La loro passione e la loro perizia nella cura dei prati e dei pascoli non solo generano un paesaggio mozzafiato, ma contribuiscono attivamente alla sostenibilità ambientale e alla produzione di alimenti di qualità.
La gestione oculata del territorio alpino, attraverso pratiche agricole tradizionali, è cruciale per mantenere l’equilibrio ecologico e per contrastare i cambiamenti climatici.
Il settore agricolo e pastorale si trova ad affrontare una serie di sfide complesse, che spaziano dalla rarefazione delle risorse idriche all’aumento dei costi di produzione, passando per le incertezze legate al mercato.
Superare queste difficoltà richiede un approccio integrato e partecipativo, che coinvolga istituzioni, operatori economici e la comunità locale.
È necessario promuovere l’innovazione tecnologica, sostenendo al contempo le competenze tradizionali e favorendo lo scambio di conoscenze tra le generazioni.
La sfida cruciale per il futuro dell’Altopiano risiede nella capacità di coniugare la salvaguardia del patrimonio naturale e culturale con lo sviluppo economico sostenibile.
Ciò implica la promozione di un turismo responsabile, che rispetti l’ambiente e le tradizioni locali, e il sostegno alle produzioni agroalimentari tipiche, che rappresentano un’eccellenza del territorio.
Solo attraverso un impegno collettivo e una visione lungimirante sarà possibile garantire un futuro prospero e resiliente per l’Altopiano di Asiago, preservandone l’unicità e la bellezza per le generazioni a venire.
La transumanza, dunque, non è solo un ritorno alle stalle, ma un monito e un’opportunità di rinnovamento.