lunedì 1 Settembre 2025
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Venezia

Venezia, un mare di gente per la Palestina: 5000 in corteo

Un’onda di voci e speranze si è riversata sul Lido di Venezia nel tardo pomeriggio, dando vita a un corteo vibrante e denso di significato, promosso da un’ampia rete di centri sociali e sezioni locali dell’ANPI.

Le stime degli organizzatori, lanciate attraverso un sistema audio, parlano di un numero stimato superiore alle 5.000 persone presenti, un dato che testimonia l’intensità e la diffusione del sentimento di solidarietà verso la Palestina.

L’afflusso non è stato solo terrestre.

Una motonave, giunta da Porto Marghera nelle ore precedenti, ha contribuito a ingrossare le fila dei manifestanti, un segno tangibile di un supporto che trascende confini locali.

Il selciato del piazzale è stato poi adornato da una suggestiva pioggia di simboli: centinaia di barchette di carta, ognuna portatrice della bandiera palestinese, una metafora potente di speranza e di desiderio di un futuro più giusto e pacifico.

Il corteo, un fiume umano animato da slogan e cartelli, si è compattato dietro un imponente striscione che recita “Stop genocide – Palestina libera dal fiume al mare”.

La formula, carica di significato storico e politico, incarna la richiesta di porre fine alla violenza e all’oppressione, rivendicando la libertà e l’autodeterminazione del popolo palestinese.
La presenza di persone di diverse età e provenienze, dalle giovani generazioni attive nei centri sociali ai membri dell’ANPI che custodiscono la memoria storica, sottolinea la trasversalità della causa palestinese, un impegno che unisce diverse sensibilità politiche e sociali.

Il corteo non è solo una manifestazione di protesta, ma un atto di memoria e di speranza, un richiamo all’attenzione della comunità internazionale sulle drammatiche condizioni che affliggono la popolazione palestinese e un monito a non dimenticare il diritto alla dignità e all’autodeterminazione.
L’atmosfera palpabile era intrisa di una profonda commozione, ma anche di una determinazione incrollabile a continuare a lottare per un futuro di pace e giustizia in Medio Oriente.
La presenza, così numerosa e coesa, rappresenta un segnale forte e chiaro: la solidarietà verso la Palestina non è un’opzione, ma un imperativo morale.

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