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martedì 4 Novembre 2025

Veronese, fine una ricerca sul Baldo: un culto della Grande Guerra

La scomparsa di un settantaseienne veronese, appassionato storico e cultore dei luoghi della Grande Guerra, si è conclusa con la drammatica scoperta del suo corpo senza vita sul Monte Baldo.
L’uomo, di cui si erano perse le tracce dal 14 ottobre, era partito alla ricerca dei tracciati e dei manufatti che testimoniano il conflitto mondiale, lasciando dietro di sé un vuoto colmato dalla preoccupazione e poi, tragicamente, dal lutto.
La denuncia di scomparsa, presentata da un caro amico, aveva innescato una complessa operazione di ricerca che ha subito un’inversione di rotta cruciale con il ritrovamento di un’autovettura abbandonata in una località isolata lungo la strada che collega Ferrara di Monte Baldo a Novezza.

L’auto, inizialmente erroneamente collegata al disperso, si rivelò appartenere al fratello, un dettaglio che ha innescato una riformulazione delle strategie investigative e di ricerca, spostando l’attenzione dall’individuazione del veicolo alla ricostruzione dei movimenti dell’anziano.

L’analisi delle immagini di videosorveglianza stradale ha poi confermato l’ultimo avvistamento dell’uomo alla guida della sua vettura proprio il giorno della sua scomparsa.

Il Soccorso alpino e speleologico di Verona, supportato da un ampio dispositivo di soccorso che includeva la Guardia di Finanza, i Carabinieri, i Carabinieri forestali, i Vigili del fuoco e diverse associazioni di Protezione Civile, si è mobilitato in una perlustrazione meticolosa dell’area, concentrandosi in particolar modo sul complesso sistema di gallerie e trincee che costellano il monte.
La difficoltà del terreno e le condizioni meteorologiche avverse avevano temporaneamente sospeso le ricerche, ma la ripresa delle operazioni, questa mattina, ha portato al tragico epilogo.

La svolta decisiva è arrivata grazie all’acume di due cacciatori locali, in grado di ricordare l’esistenza di un antico tracciato poco conosciuto.
Una squadra di soccorritori ha quindi ripercorso il Sentiero dei Contrabbandieri, individuando un punto di particolare interesse.
L’impegnativa discesa, che ha richiesto l’utilizzo di corde e attrezzature specifiche, ha condotto i soccorritori all’interno di una vecchia galleria, da cui si sono calati per una parete verticale di circa trenta metri.
L’individuazione di un bastone abbandonato lungo un canale ha alimentato la speranza e ha portato al dispiegamento di un secondo team, equipaggiato con materiale da calata aggiuntivo.
Il percorso, sempre più impervio, ha portato i soccorritori a rinvenire ulteriori oggetti personali e, infine, lo zaino dell’uomo.
Superato un salto roccioso, il corpo è stato ritrovato in una zona boschiva, ponendo fine a una ricerca lunga e angosciante.

L’intervento, coordinato con precisione, si è concluso poco prima delle ore quindici, segnando un momento di profondo cordoglio per la comunità e per tutti coloro che hanno partecipato agli sforzi di ricerca.
La tragedia pone ora l’accento sulla fragilità umana di fronte alla potenza della natura e sulla necessità di affrontare con prudenza e rispetto i luoghi della memoria storica.

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