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venerdì 14 Novembre 2025

Camilla Costanzo vince il Premio Settembrini con *Tempo al tempo*

Il Premio Letterario Regione del Veneto “Leonilde e Arnaldo Settembrini” Mestre, un’istituzione culturale radicata nel territorio veneto fin dal 1959, ha incoronato Camilla Costanzo con il suo romanzo *Tempo al tempo* (Mondadori, 2025).
L’annuncio, suggellato durante la cerimonia “Non bisogna nutrire i serpenti” al Teatro Toniolo di Mestre, ha coronato un percorso di selezione che ha visto confrontarsi tre opere finaliste, testimoniando la vitalità della narrativa italiana contemporanea.

Il premio, nato in memoria di Leonilde Castellani Settembrini per volontà del marito Arnaldo, si distingue per la sua attenzione alla qualità e alla profondità dei racconti e delle novelle in lingua italiana.

La giuria, composta da trenta lettori provenienti dagli abbonati del Teatro Toniolo e dalle associazioni culturali del territorio, ha espresso il proprio voto con un processo partecipativo, guidato dalla presentazione di Jane Alexander e dalla regia di Giancarlo Marinelli, che ha contribuito a creare un’atmosfera solenne e coinvolgente.
Oltre al riconoscimento principale, che consiste in un premio di 4.000 euro, anche gli altri due finalisti, Aurelio Picca con *La Gloria* (Baldini+Castoldi) e Francesco Permunian con *Teatri minimi della Valpadana* (Quodlibet), hanno ricevuto un attestato di merito pari a 1.000 euro ciascuno.
La scelta della terzina finale era stata precedentemente curata da una giuria tecnica presieduta dallo stesso Giancarlo Marinelli, evidenziando l’impegno nella ricerca di opere che sapessero distinguersi per originalità e valore letterario.
*Tempo al tempo* si è distinto per la capacità di Costanzo nell’affrontare temi universali – la maternità, la perdita, l’amore, il tradimento – con una sensibilità poetica e un’introspezione psicologica notevole.
Lungi da una rappresentazione superficiale, il romanzo offre un ritratto complesso e sfaccettato dell’animo umano, attraverso personaggi vividi e profondamente realistici.
Ogni figura emerge come un universo a sé, animata da una gamma di emozioni, paure, aspirazioni e fragilità che ne delineano una psicologia ricca e verosimile.
La forza del libro risiede proprio in questa capacità di creare personaggi con cui il lettore può stabilire un legame empatico, riconoscendo in loro aspetti della propria esistenza e dei propri sentimenti.

Costanzo, attraverso la sua scrittura delicata e penetrante, invita a una riflessione sulla condizione umana, esaminando le relazioni interpersonali, le scelte esistenziali e le conseguenze delle azioni, offrendo al lettore un’esperienza di lettura intensa e appagante.

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