Carolina Bianchi, figura di spicco nella danza contemporanea sudamericana, farà il suo debutto alla Biennale Danza di Venezia il 18 luglio, con una performance che la consacra vincitrice del Leone d’argento.
Sul palco del Teatro Piccolo Arsenale, con replica il 20 luglio, sarà presentata “The Brotherhood”, il secondo atto di una trilogia ambiziosa, “Cadela Força” (Il Potere Femminile).
Trasferitasi ad Amsterdam nel 2020, Bianchi ha catturato l’attenzione del panorama internazionale nel 2023 al Festival di Avignone, dove il primo capitolo della trilogia, “La sposa e Buonanotte Cenerentola”, riscuotette un clamoroso successo, tanto da valere alla coreografa il prestigioso riconoscimento della critica francese.
L’opera, intrisa di un linguaggio performativo audace e provocatorio, aveva già preannunciato la complessità tematica che caratterizzerebbe l’intero percorso artistico.
“The Brotherhood” costituisce un’indagine radicale e disquietante sullo sguardo maschile, un’esplorazione dei legami che uniscono gli uomini, trasmutati in un sistema coeso, una sorta di codice linguistico proprio.
Bianchi decostruisce la fratellanza, svelandone le radici e le dinamiche interne, rivelando come questo patto si intrecci con il dominio, la gerarchia e la perpetrazione della violenza.
In particolare, la coreografa analizza come l’abuso sessuale divenga, in questo contesto, un elemento costituivo, un modo per affermare il potere e mantenere l’ordine stabilito.
L’opera trae ispirazione dagli studi dell’antropologa argentina Rita Laura Segato, una figura di riferimento nel campo della sociologia della violenza, e dalle sue ricerche sui femminicidi di Ciudad Juárez, tragedia che ha messo a galla una spirale di abusi e impunità che affligge la società messicana.
Segato ha sviluppato una teoria che vede la violenza contro le donne come un’espressione di un ordine sociale patriarcale profondamente radicato, e il lavoro di Bianchi si pone in dialogo con questa prospettiva, traducendo concetti complessi in un linguaggio corporeo potente ed evocativo.
La Biennale Danza di Venezia offrirà anche altre opportunità di approfondimento.
Al Teatro Malibran saranno riproposte le performance di Twyla Tharp, icona della danza americana, mentre al Teatro alle Tese sarà possibile ammirare gli spettacoli innovativi dei Chunky Move, collettivo australiano noto per la sua ricerca sulla relazione tra movimento, tecnologia e identità.
Il programma complessivo si configura come un ricco panorama di esperienze artistiche, che spaziano dalla tradizione alla sperimentazione più radicale.