“L’Eco di Giverny: Un Viaggio nell’Anima di Monet”Nel dicembre 2026, a commemorazione del centenario della scomparsa di Claude Monet, Marco Goldin offre al pubblico un’esperienza teatrale immersiva e suggestiva: “L’Eco di Giverny”.
Più che una biografia, lo spettacolo si configura come un’esplorazione introspettiva, un dialogo immaginario tra l’artista e l’interprete, intessuto di musica, immagini e riflessioni sulla natura, l’arte e la vita.
Goldin, affiancato dal pianista Remo Anzovino e dalla versatile Daniela Savoldi, voce e violoncello, ripercorre i momenti cruciali dell’esistenza di Monet, non attraverso una narrazione cronologica, ma attraverso una serie di tableaux vivants, ognuno dedicato a un luogo o a un tema ricorrente nella sua opera.
Dagli esordi bohémien nella foresta di Fontainebleau, dove le sue pennellate catturano la luce filtrata tra gli alberi, alle spiagge normanne, testimoniate da schizzi rapidi e audaci, il pubblico è trasportato in un viaggio sensoriale che ne rivela la lenta metamorfosi da giovane artista ribelle a maestro indiscusso dell’impressionismo.
La scenografia, concepita come un organismo pulsante, è un elemento chiave dello spettacolo.
Macchine rotanti, su cui i musicisti si muovono in un balletto coreografico, si fondono con un ledwall monumentale che proietta immagini suggestive: acquerelli sbiaditi, fotografie d’epoca, riproduzioni fedeli dei suoi capolavori.
Un’orchestra di luci e proiezioni, gestita con maestria, accompagna i dialoghi immaginari tra Goldin e l’eco della voce di Monet, creando un’atmosfera rarefatta e onirica.
L’uso innovativo dell’intelligenza artificiale, integrata in modo discreto e poetico, contribuisce a generare paesaggi sonori e visivi in continuo mutamento, amplificando l’effetto immersivo.
Lo spettacolo è strutturato in sei atti, ognuno dei quali evoca un capitolo fondamentale della vita e dell’opera di Monet: la formazione artistica, l’incontro con il gruppo degli impressionisti, il periodo argenteuiliano, le scogliere di Étretat, i viaggi esotici tra il Mediterraneo e i Paesi Bassi, e, infine, l’apoteosi dei giardini di Giverny, con le celebri ninfee che diventano metafora di un universo interiore in continua espansione.
Daniela Savoldi, con la sua voce intensa e il suo violoncello espressivo, contribuisce a creare un’atmosfera di profonda commozione, interpretando brani originali composti da Anzovino e Goldin, ispirati alle opere di Monet.
“L’Eco di Giverny” non è solo un omaggio a un genio dell’arte, ma anche una riflessione sulla capacità dell’arte di trascendere il tempo e di connettere l’uomo alla bellezza del mondo.
Goldin, con la sua consueta sensibilità e profondità, invita il pubblico a immergersi nell’universo di Monet, a lasciarsi trasportare dalle sue pennellate e a ritrovare, in questa esperienza, un frammento di sé.
Un invito a riscoprire la gioia del colore, la potenza dell’immaginazione e la magia della creazione artistica, portando con sé, al termine dello spettacolo, un’emozione duratura, come l’eco di un sogno.
Dopo il successo dei precedenti spettacoli dedicati all’impressionismo e a Vincent van Gogh, “L’Eco di Giverny” si preannuncia come un evento imperdibile, destinato a illuminare i palcoscenici di tutta Italia, grazie al supporto di CentroMarca Banca e alla partnership con La Nave di Teseo.