Vertice politico a Ameglia: Toti difende il suo futuro tra accuse e incontri cruciali

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24 giugno 2024 – 14:30

Nel cuore di Ameglia, la pioggia scrosciava incessante, mentre solo pochi sguardi curiosi si affacciavano dai giardini segreti del paese. Non c’erano molte telecamere a testimoniare l’evento che sarebbe entrato nella storia politica della regione: un vertice politico tenutosi nella casa di un presidente agli arresti domiciliari, con vice e assessori in arrivo da Genova per discutere il futuro dell’ente regionale. Forse meno spettacolare del previsto, Giovanni Toti aveva orchestrato questa mossa mediatica per difendersi dalle accuse mossegli dalla Procura di Genova nell’ambito della Tangentopoli ligure che aveva scosso la Regione a guida centrodestra.Nonostante le aspettative scenografiche non fossero state pienamente soddisfatte, la mattina era comunque giunta e i protagonisti erano pronti: il presidente regionale ad interim Alessandro Piana insieme agli assessori Giacomo Giampedrone e Marco Scajola, entrambi fedelissimi di Toti, varcarono il cancello della villa dove il governatore sospeso trascorreva i suoi giorni ai domiciliari. Così, Ameglia si trasformò nel palcoscenico del primo summit politico destinato a plasmare il destino della Liguria.Toti poteva finalmente incontrare i politici da lui convocati durante gli arresti domiciliari. La decisione favorevole del giudice alla richiesta del presidente della Regione indagato per corruzione rappresentava un’opportunità cruciale per affrontare le prossime tappe di una vicenda intricata che mescolava politica e giustizia, tra impegni regionali imminenti e la strategia necessaria per preservare il suo futuro politico incerto. In bilico tra dimissioni evitate e possibili sviluppi successivi agli incontri imminenti.Nei giorni a venire erano programmati altri due incontri cruciali: prima con i coordinatori regionali dei partiti della coalizione come Matteo Rosso di Fratelli d’Italia, Edoardo Rixi della Lega e Carlo Bagnasco di Forza Italia; poi con gli esponenti di Noi Moderati come il leader Maurizio Lupio e il deputato Pino Bicchielli. Ogni incontro avrebbe potuto durare al massimo tre ore secondo le disposizioni della gip, con la presenza costante dei militari della Guardia di Finanza all’esterno dell’abitazione, escludendo così eventualità colloqui online.Gli incontri erano stati sollecitati dall’avvocato di Totistesso al fine di ponderare valutazioni decisive in ambito politico. Restava ancora oscuro quale direzione avrebbe preso il governatore agli arrestidopo questi incontri intensivi della settimana in corso.

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