sabato 6 Settembre 2025
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Infortuni sul lavoro: allarme Marche, donne e giovani a rischio.

Un’allarmante tendenza emerge dalle Marche, dove il Centro Studi Uil Marche ha analizzato i dati INAIL relativi al primo semestre del 2025, rivelando un incremento degli infortuni sul lavoro che solleva serie preoccupazioni.
Si registrano 8.473 incidenti, un aumento dell’1,2% rispetto all’anno precedente, un dato che non può essere interpretato come un mero numero statistico, ma come un campanello d’allarme per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori.

Il quadro si fa ancora più complesso e preoccupante se si osservano le fasce di lavoratori maggiormente colpite.

Le donne rappresentano una quota significativa degli infortuni, con 3.018 casi (35% del totale), un aumento del 3,5% che evidenzia una vulnerabilità specifica in termini di condizioni di lavoro, mansioni assegnate e, potenzialmente, di esposizione a rischi non adeguatamente valutati.

Parallelamente, gli under 30, 2.601 in totale (30% del totale e un incremento del 3,7%), sono una popolazione particolarmente esposta, suggerendo una lacuna nella formazione e nell’adattamento ai protocolli di sicurezza.
La crescita degli infortuni nella fascia 60-69 anni, con 966 casi (+18,3%), indica una potenziale difficoltà nell’adeguamento delle postazioni di lavoro alle esigenze di lavoratori più anziani e una possibile sottovalutazione dei rischi legati all’età.
Un elemento particolarmente grave è l’incremento dei decessi sul lavoro, saliti da 7 a 10.
Questo dato, di per sé, richiede un’indagine approfondita per identificare le cause sottostanti e implementare misure correttive immediate.

L’analisi del Centro Studi Uil Marche evidenzia come le categorie più fragili del mercato del lavoro – donne, giovani e anziani – siano quelle che subiscono maggiormente le conseguenze di un sistema che, a quanto pare, non riesce a garantire un ambiente di lavoro sicuro e protettivo.
I settori più critici appaiono essere l’edilizia (+10,4%), la logistica e i servizi, e, in modo particolarmente allarmante, il settore sanitario (+20,7%), dove l’intensità del lavoro e la pressione costante possono compromettere la sicurezza del personale.

La responsabile del Centro Studi Uil Marche, Antonella Vitale, sottolinea come l’assenza di una formazione strutturata e il fenomeno del *turnover* continuo siano fattori che espongono i nuovi assunti a rischi significativamente superiori.

L’instabilità del personale, la mancanza di continuità nella trasmissione del know-how sulla sicurezza e la fretta nell’inserimento dei nuovi arrivati creano un terreno fertile per gli incidenti.
La segretaria generale Uil Marche, Claudia Mazzucchelli, lancia un appello deciso: la sicurezza non può essere relegata a una questione di responsabilità individuale.
Serve un cambio di paradigma che veda investimenti significativi nella prevenzione, nella formazione continua, nella valutazione dei rischi e nell’organizzazione del lavoro, con un’attenzione particolare alla progettazione di postazioni ergonomiche e alla gestione dello stress lavorativo.

È necessario promuovere una cultura della sicurezza condivisa, che coinvolga datori di lavoro, lavoratori e istituzioni, al fine di creare un ambiente di lavoro più sano, sicuro e sostenibile per tutti.

L’incremento degli infortuni, e soprattutto dei decessi, non può essere ignorato: rappresenta un costo umano e sociale inaccettabile che richiede un’azione immediata e coordinata.

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