Il ventennale del Festival della Comunicazione, un evento promosso dai Paolini e dalle Paoline sotto l’egida dell’Arcidiocesi di Fermo, si è concluso con un bilancio di straordinaria portata. Dieci giorni intensi, costellati da oltre trentacinque eventi, hanno coinvolto dodici Comuni, otto vicarie su nove e un vasto pubblico, testimoniando la vitalità di un’iniziativa radicata nel tessuto territoriale e spirituale.L’edizione 2024 ha rappresentato non solo una celebrazione del passato, ma anche un punto di partenza per il futuro della comunicazione ecclesiale. L’impegno profuso nell’organizzazione, frutto di mesi di ricerca, coordinamento e dialogo, si è tradotto in un’esperienza stimolante e formativa per tutti i partecipanti. Don Michele Rogante, direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali, ha espresso profonda gratitudine al vescovo per aver sostenuto l’idea del Festival e al team – composto da don Enrico Brancozzi, Chiara Curi, Adolfo Leoni e l’assessore Annalisa Cerretani – per averlo concretizzato.Un elemento di continuità e di slancio verso il futuro è rappresentato dalla scelta della diocesi di Albano come ospite dell’edizione 2026. Questa transizione sottolinea l’impegno a diffondere l’esperienza del Festival in diverse realtà ecclesiali, arricchendole con le peculiarità e il vissuto locale. L’arcivescovo Vincenzo Viva ha accolto con entusiasmo la proposta, auspicando un’integrazione feconda con la propria diocesi e ribadendo l’importanza di un approccio comunicativo che coniughi liturgia, arte, bellezza e dialogo.L’evento si pone in linea con l’esortazione di Papa Leone XIV a costruire ponti di fraternità universale, promuovendo una comunicazione disarmata da ogni forma di pregiudizio, rancore e fanatismo. Questa visione implica un’apertura al mondo e alle sue sfide, con particolare attenzione all’impatto dell’intelligenza artificiale, una tecnologia che presenta potenzialità enormi ma anche rischi significativi che richiedono un’attenta riflessione etica e pastorale. L’arcivescovo Rocco Pennacchio ha evidenziato come il Festival abbia offerto l’opportunità di rafforzare le reti territoriali, riscoprendo il valore della Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali e il messaggio profetico di Papa Francesco. L’esperienza ha rivelato la possibilità di un nuovo modo di comunicare, capace di infondere speranza e di promuovere un dialogo costruttivo tra persone e comunità diverse. Il Festival, quindi, si conferma un laboratorio di idee e di sperimentazioni, volto a promuovere una comunicazione autentica, inclusiva e orientata al bene comune.
Festival della Comunicazione: 20 anni di ponti e futuro ecclesiale
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