La Dinamo Banco di Sardegna affronta un momento critico nella stagione di Serie A, evidenziato dalla recente sconfitta a Venezia e dalla posizione defilata in classifica, condivisa con Treviso, Udine e Varese.
L’arrivo di Veljko Mrsic sulla panchina sassarese ha portato una ventata di cambiamenti tattici, incarnati da un quintetto iniziale inedito – Buie, Beliauskas, Marshall, Thomas e Vincini – che, pur mostrando lampi di brillantezza, non è riuscito a tradursi in una vittoria consistente.
La partita a Venezia ha delineato una squadra capace di sprazzi di gioco di alta qualità, con una varietà di soluzioni offensive che hanno inizialmente portato a un vantaggio di undici punti.
Tuttavia, la fragilità difensiva, manifestata attraverso parziali avversari devastanti (come il 4-20), e una gestione errata delle fasi cruciali, hanno compromesso l’esito finale.
Mrsic ha sottolineato come le difficoltà a controllare i rimbalzi offensivi (ben 14 per gli avversari) e a gestire le transizioni difensive abbiano condizionato negativamente la prestazione.
L’analisi del coach serbo si è focalizzata sulla necessità impellente di correggere queste vulnerabilità, soprattutto nel contesto di un campionato dove la coerenza e la resilienza sono fattori determinanti.
Nonostante la sconfitta, alcuni elementi positivi emergono.
La leadership di capitan Thomas, autore di una prestazione di grande valore (20 punti), e l’impegno di Marshall, con i suoi 14 punti e 11 rimbalzi, testimoniano il potenziale della squadra.
La capacità di creare vantaggi offensivi, attraverso giocate varie e improvvise, è un aspetto da affinare ulteriormente, trasformando i lampi di genio in una costante.
La Dinamo si appresta ora ad affrontare un calendario denso di impegni.
Innanzitutto, una trasferta europea, mercoledì, contro i rumeni del Valcea, nell’ambito della Fiba Europe Cup, un banco di prova importante per valutare la capacità di adattamento e la crescita del team.
Seguirà, domenica, un “match al pranzo” contro l’Aquila Trento, un’occasione per riscattare la recente serie di insuccessi e ritrovare il sostegno del pubblico sassarese al PalaSerradimigni.
La sfida più ampia, però, è quella di trasformare il potenziale individuale in un’efficace coesione di squadra, capace di affrontare con determinazione le difficoltà e di costruire un futuro più solido in campionato.
La strada è ancora lunga, ma la volontà di migliorare e la ricerca di un’identità di gioco sono i pilastri su cui si fonda la speranza di una Dinamo Banco di Sardegna capace di tornare a competere ad alti livelli.







