sabato 20 Settembre 2025
27.6 C
Catanzaro

Aspromonte, scoperta coltivazione illegale: carabinieri al lavoro

Nell’aspra e impervia cornice dell’Aspromonte, i carabinieri della Compagnia di Bianco hanno disvelato un’ulteriore coltivazione illegale di canapa indiana, una rete di attività criminale radicata nel territorio di Samo.

L’intervento, reso possibile dalla sinergia operativa con lo Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria e l’8° Nucleo Elicotteri, testimonia l’impegno costante delle forze dell’ordine nel contrasto al traffico di stupefacenti e nella tutela del tessuto sociale.

La scoperta, che ha portato all’individuazione di centinaia di piante di canapa pronte al raccolto, si configura come una tappa significativa di un’azione più ampia e strutturata.

L’Aspromonte, con la sua morfologia complessa e la scarsa accessibilità, offre un rifugio ideale per coltivazioni illegali, sfruttando la copertura naturale per eludere i controlli.
Tuttavia, l’utilizzo di droni e risorse aeree specializzate sta progressivamente riducendo la capacità dei coltivatori di operare impunemente.
Oltre alle piante, i militari hanno rinvenuto attrezzature agricole rudimentali ma funzionali: pompe idriche ingegnose che attingono acqua dalle sorgenti locali, sistemi di irrigazione improvvisati e strumenti di lavorazione del terreno.

Questi elementi suggeriscono una coltivazione di una certa consistenza, realizzata da persone esperte e determinate a massimizzare la produzione.

L’attenzione ai dettagli nella gestione dell’irrigazione, ad esempio, denota una consapevolezza dell’importanza dell’acqua per garantire la crescita ottimale delle piante in un ambiente spesso arido.
L’impatto economico di questa coltivazione illegale, stimato in diverse migliaia di euro, si estenderebbe ben oltre il territorio reggino, alimentando il mercato dello stupefacente e finanziando altre attività criminali.

Il valore non risiede solo nel peso delle piante, ma anche nella capacità di generare profitti illeciti reinvestiti in altre forme di criminalità organizzata, minando la sicurezza e la legalità.

Questa operazione si inserisce in un contesto di intensificazione delle attività di contrasto alle coltivazioni illegali, un impegno che ha già portato alla scoperta e all’eradicazione di quindici piantagioni negli ultimi tre mesi, con il sequestro di circa diecimila piante e l’identificazione di responsabili.
Tale strategia, che combina intelligence, analisi del territorio e interventi mirati, mira a smantellare le reti di coltivazione, a perseguire i responsabili e a sottrarre risorse finanziarie alla criminalità organizzata.

Il recupero di questi territori, inoltre, rappresenta un’opportunità per la riqualificazione ambientale e la promozione di attività legali e sostenibili, offrendo alternative economiche alla popolazione locale.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -