Un’indagine condotta dal Nucleo Carabinieri Forestale di Paola ha portato alla denuncia, in stato di libertà, di un’infermiera impiegata presso l’ospedale locale, sollevando interrogativi cruciali sulla gestione dei rifiuti sanitari e sulla conformità delle procedure interne all’ente. La vicenda, innescata da una segnalazione dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, illumina una potenziale violazione delle normative ambientali e dei protocolli di sicurezza, con ripercussioni che si estendono dalla struttura ospedaliera all’intero ecosistema locale.L’accusa di smaltimento illecito di rifiuti si fonda su un’attività investigativa meticolosa, culminata nell’acquisizione di immagini video provenienti dal sistema di videosorveglianza dell’ospedale. Queste riprese hanno documentato, inequivocabilmente, l’azione dell’infermiera, che ha riversato un quantitativo significativo – sedici taniche – di rifiuti liquidi sanitari pericolosi in una griglia di raccolta delle acque piovane, situata adiacente a un magazzino destinato alla raccolta temporanea dei rifiuti ospedalieri.La gravità della situazione è amplificata dalla constatazione che le acque provenienti dalla griglia in questione confluiscono direttamente nella rete fognaria comunale, con conseguente potenziale contaminazione dell’impianto di depurazione e del ciclo idrico destinato all’uso pubblico. Questo scenario solleva preoccupazioni sulla potenziale diffusione di agenti patogeni e sostanze chimiche pericolose nell’ambiente, con rischi per la salute pubblica e per la biodiversità.Le procedure corrette avrebbero imposto una gestione molto diversa. I rifiuti sanitari pericolosi, secondo la normativa vigente, dovrebbero essere raccolti in contenitori specifici, in questo caso taniche di polietilene a tenuta stagna, custoditi in un magazzino dedicato e successivamente affidati a ditte specializzate, autorizzate allo smaltimento e al trattamento. L’inadempienza a queste regole evidenzia una lacuna nel sistema di controllo e monitoraggio dei rifiuti ospedalieri, suggerendo una possibile carenza di formazione del personale e una revisione urgente dei protocolli interni.Il sopralluogo, condotto in collaborazione con la Polizia Municipale di Paola e con la ditta responsabile del servizio idrico comunale, ha fornito elementi concreti per ricostruire la sequenza degli eventi e per valutare l’estensione del danno ambientale. L’indagine è ora in corso per accertare le responsabilità e per determinare se vi siano stati comportamenti negligenti o dolosi nella gestione dei rifiuti. Oltre alla denuncia dell’infermiera, si apre un’inchiesta più ampia per verificare l’adeguatezza dei sistemi di controllo e per garantire che incidenti simili non si ripetano, tutelando la salute dei cittadini e l’integrità dell’ambiente. La vicenda pone quindi l’accento sull’importanza di una cultura della sostenibilità all’interno delle strutture sanitarie, promuovendo la consapevolezza e l’adozione di pratiche eco-compatibili.
Infermiere smaltisce rifiuti sanitari: indagine e rischi per la salute
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