Il ritorno alla libertà di Francesco Seminario, ex sindaco di Casabona, segna una svolta significativa in un caso giudiziario complesso e denso di implicazioni per l’amministrazione locale e il tessuto sociale calabrese. L’uomo, cinquantacinquenne e figura di spicco del Partito Democratico, era stato arrestato oltre un anno fa nell’ambito dell’operazione “Nemesis”, un’indagine capillare coordinata dalla DDA di Catanzaro, che mirava a svelare intricate dinamiche di collusione tra politica, affari e criminalità organizzata.L’annullamento integrale dell’ordinanza di custodia cautelare, disposto dal Tribunale del Riesame di Catanzaro, rappresenta l’esito di un percorso tortuoso, costellato di ricorsi e decisioni contrastanti. Questo epilogo, sebbene temporaneo, riflette la difficoltà di sostenere l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa in assenza di prove concrete e inequivocabili. La vicenda si è dipanata attraverso i gradi di giudizio, culminando con l’intervento della Corte di Cassazione, che ha accolto i ricorsi dei difensori di Seminario, segnalando lacune nella motivazione delle precedenti sentenze.L’accusa di scambio elettorale politico-mafioso, pur confermata in una precedente decisione del Riesame, è anch’essa ora oggetto di revisione alla luce delle nuove evidenze presentate dalla difesa. I legali, gli avvocati Giuseppe Napoli e Giovanni Sipoli, hanno sapientemente argomentato la fragilità del quadro indiziario, evidenziando la carenza di elementi che possano dimostrare un accordo esplicito tra l’ex sindaco e la cosca Tallarico.Il fulcro della difesa è stato il tentativo di demolire l’ipotesi di un patto elettorale in cambio di appalti e favori. L’attenzione si è concentrata sull’analisi dei rapporti tra l’amministrazione comunale guidata da Seminario e l’impresa riconducibile alla famiglia Tallarico. La difesa ha sostenuto che, nonostante l’inclusione dell’azienda nella “white list” della Prefettura di Crotone, questa non abbia mai beneficiato di appalti pubblici durante il mandato dell’ex primo cittadino.Questo aspetto cruciale solleva interrogativi fondamentali sulla corretta applicazione dei criteri di affidamento degli appalti e sulla trasparenza delle procedure amministrative. La vicenda “Nemesis”, nel suo complesso, non riguarda solo la responsabilità individuale di Francesco Seminario, ma investe il sistema politico locale e la sua capacità di resistere alle pressioni della criminalità organizzata.L’annullamento della custodia cautelare non implica l’assoluzione dell’ex sindaco, bensì la necessità di un nuovo processo, basato su una valutazione più accurata delle prove e nel rispetto dei principi del giusto processo. La vicenda, peraltro, ha già determinato la dissoluzione del Consiglio comunale di Casabona, evidenziando l’impatto devastante che accuse di questo genere possono avere sulla stabilità istituzionale e sulla fiducia dei cittadini. La libertà ritrovata di Seminario è, in definitiva, un atto di giustizia processuale che apre un nuovo capitolo in una storia ancora tutta da scrivere, lasciando aperto il dibattito sulle responsabilità e sulla necessità di un profondo rinnovamento politico e amministrativo nella regione Calabria.
Seminario libero: svolta nel caso Nemesis, un nuovo processo apre interrogativi.
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