Palazzo San Felice: Un’Apertura sul Futuro della Cultura RomanaRoma si appresta a rivelare un nuovo capitolo della sua ricca storia culturale con l’inaugurazione, dal 14 giugno 2025, di un percorso inedito all’interno di Palazzo San Felice. Più che una semplice visita, si tratta di una “finestra sul cantiere”, un’opportunità unica per assistere alla trasformazione di un edificio storico nel cuore della città eterna, destinato a diventare il nuovo polo dedicato alla Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte.L’attuale dispersione del patrimonio librario, attualmente diviso tra Palazzo Venezia e Palazzo del Collegio Romano, sarà sanata dall’unificazione in questa prestigiosa sede. Il progetto, sostenuto dalla Presidenza della Repubblica e dal Ministero della Cultura, e realizzato dall’Agenzia del Demanio sotto la direzione artistica dell’architetto Mario Botta, ambisce a restituire alla collettività un complesso architettonico di notevole importanza, rimasto a lungo celato.L’esperienza visitatori è concepita come un viaggio stratificato, che non si limita a mostrare l’evoluzione fisica dell’edificio, ma ne svela anche le complesse vicende storiche. Attraverso appositi punti di osservazione – “finestre” che incorniciano il processo di costruzione – sarà possibile seguire settimana dopo settimana la realizzazione della nuova scala progettata da Botta, uno snodo cruciale che collegherà i diversi livelli del palazzo. Una feritoia strategicamente posizionata offrirà scorci suggestivi del cortile principale, mentre un’area dedicata al Sepolcro dei Sempronii, risalente alla seconda metà del I secolo a.C. e riportato alla luce nel XIX secolo, sarà valorizzato da un innovativo sistema di videomapping che ne esalterà le decorazioni e i dettagli architettonici.Il nuovo polo librario, atteso al completamento entro fine 2026, ospiterà un patrimonio di almeno 350.000 volumi, organizzati su una superficie di oltre 10.000 metri quadrati di scaffalature, creando un ambiente vibrante dedicato alla ricerca, alla didattica e alla socializzazione. L’offerta culturale si arricchirà di spazi per conferenze e dibattiti, pensati per favorire il dialogo e la condivisione di conoscenze.L’architetto Botta ha sottolineato l’intento di restituire alla comunità uno spazio precedentemente ad uso abitativo, trasformandolo in un luogo di incontro e di crescita intellettuale. La riprogettazione dei tre cortili interni gioca un ruolo chiave in questo processo: il cortile principale diventerà una piazza centrale, il secondo sarà trasformato in un anfiteatro polifunzionale, mentre il terzo, precedentemente utilizzato come deposito e ora completamente rinnovato con una pavimentazione in cemento colorato che sarà estesa a tutte le aree aperte, fungerà da snodo per l’accesso alle diverse aree del complesso.Un piccolo oratorio, abbellito da affreschi, custodisce la pianta di Roma del 1748 di Giovanni Battista Nolli, un documento prezioso che anticipa il trasferimento della biblioteca. Infine, l’utilizzo di un visore di realtà virtuale permetterà ai visitatori di visualizzare un modello digitale 4D del palazzo, offrendo una visione dinamica e immersiva del progetto futuro.La direttrice dell’Agenzia del Demanio, Alessandra Dal Verme, ha evidenziato come il cantiere stesso rappresenti un’opera d’arte in divenire, un processo trasparente che permette a tutti di seguire con attenzione ogni dettaglio del progetto architettonico, testimoniando la volontà di una cultura accessibile e condivisa.