Ventotto anni dopo l’apocalisse scatenata dal virus della rabbia, il regista Danny Boyle e lo sceneggiatore Alex Garland ripropongono una Gran Bretagna sprofondata in un futuro distopico, segnando un ritorno al mondo creato da “28 giorni dopo” (2002). Abbandonando il percorso del sequel del 2007, i due autori britannici inaugurano un ambizioso progetto trilogico, che si preannuncia come un’esplorazione più profonda e complessa delle conseguenze della catastrofe e delle dinamiche sociali che ne derivano.Il nuovo capitolo, interpretato da Jodie Comer, Aaron Taylor-Johnson, Ralph Fiennes e la rivelazione Alfie Williams, non si limita a riproporre la formula dell’horror thriller infestato da zombie cannibali. Piuttosto, si configura come un’analisi sociopolitica che attinge a tematiche contemporanee come il nazionalismo, la polarizzazione sociale e le cicatrici lasciate dalla pandemia di Covid-19. L’isolamento forzato, la paura del contagio e la necessità di ricostruire una comunità frantumata emergono come elementi centrali della narrazione.La Gran Bretagna, oggetto di una rigorosa quarantena imposta dal resto del mondo, rappresenta un microcosmo di un’umanità provata e costretta a confrontarsi con i propri demoni. La sopravvivenza, in questo contesto, non è solo una questione di forza fisica, ma anche di resilienza morale e capacità di adattamento a un ordine sociale precario e spesso oppressivo.La comunità di sopravvissuti che vive su un’isola collegata alla terraferma solo durante la bassa marea, simboleggia la fragilità di un’esistenza costruita sull’equilibrio e la precarietà. La società che si è sviluppata in questa enclave fortificata, con le sue regole severe e i suoi rituali ancestrali, evoca i meccanismi di una tribù, dove la tradizione e la conformità sopprimono l’individualità e la dissidenza.Il rito di iniziazione del giovane Spike, accompagnato dal cacciatore Jamie, sulla terraferma infetta, si trasforma in un percorso di scoperta e ribellione. L’incontro con la realtà brutale del mondo esterno e la rivelazione di segreti sepolti sotto la patina di un ordine sociale apparente, lo spingono a mettere in discussione le regole che hanno governato la sua esistenza e a interrogarsi sul significato della libertà e della verità. La relazione con la madre, interpretata da Jodie Comer, assume un ruolo cruciale in questo percorso di crescita, alimentando il desiderio di cambiamento e di sfida all’autorità.La scelta di realizzare contemporaneamente il primo e il secondo capitolo della trilogia, affidando la regia di quest’ultimo a Nia DaCosta e prevedendo la partecipazione di Cillian Murphy, protagonista del film originale, testimonia l’ambizione del progetto e la volontà di creare un universo narrativo coerente e stratificato, capace di evolversi nel tempo. L’introduzione di un QR code per raccogliere fondi per il terzo film, con un tocco di ironia da parte di Boyle, rivela l’impegno degli autori nel coinvolgere il pubblico in questa avventura epica. Il nuovo ciclo di film non è solo un ritorno al terrore, ma un’immersione profonda nell’animo umano, nelle sue debolezze, nelle sue speranze e nella sua capacità di ricostruire, anche sulle macerie di un mondo perduto.