Riaffiorano dal passato due capitoli fondamentali della discografia di Raffaella Carrà, restituite al pubblico da Warner Music Italia in ristampe curate e raffinate. Il 13 giugno segna il ritorno in edizioni fedeli agli originali di “Raffaella Carra ’82” e “Fatalità”, un’occasione imperdibile per riscoprire o rivivere un’epoca d’oro della musica italiana e del varietà televisivo. “Fatalità” arricchisce inoltre l’offerta con una prima release digitale, estendendo la sua fruibilità a un pubblico contemporaneo.”Raffaella Carra ’82” si configura come un disco simbolo del ritorno trionfale di Raffaella Carrà nel panorama della televisione RAI. L’album, pubblicato in concomitanza con la trasmissione “Fantastico 3”, incarnava l’energia e la freschezza di un’artista pronta a reinventarsi. La sigla “Ballo, Ballo”, un inno alla gioia e alla spensieratezza, scalò rapidamente le classifiche, consacrando un successo che durò settimane. Il progetto discografico, fortemente voluto e attorniato da figure chiave come Gianni Boncompagni e Franco Bracardi, autori e collaboratori di lunga data, vide anche il prezioso contributo del maestro Danilo Vaona, che ne curò gli arrangiamenti e la produzione con maestria. Tra i brani, spicca “Che Dolor”, una rivisitazione italiana di un successo spagnolo che aveva già consacrato il talento di Raffaella.”Fatalità”, invece, nasce sotto il segno della trasmissione “Pronto, Raffaella?”, altro pilastro del sabato sera televisivo. L’omonima sigla, frutto della collaborazione con Giancarlo Magalli e Gianni Belfiore (quest’ultimo autore di diversi testi), confermò l’abilità di Raffaella nel creare canzoni memorabili e immediatamente riconoscibili. L’album si distingue per la presenza di tre composizioni originali di Cristiano Malgioglio, tra cui “Spera, aspetta e spera” e il giocoso “Gnam, Gnam”, ma soprattutto la struggente “Innamorata”, scritta in duetto con Roberto Carlos. Quest’ultimo brano rivestiva per Raffaella un significato particolarmente intimo e profondo, rappresentando una poesia d’amore dedicata al suo compagno di vita, il regista Sergio Japino. Anche in questa occasione, la sapiente direzione artistica e la produzione impeccabile di Danilo Vaona contribuirono a definire il suono distintivo di un’epoca. I due album, complessivamente, rappresentano un affresco musicale che cattura lo spirito vibrante e innovativo di un’artista che ha saputo conquistare il cuore di un’intera generazione.