La riproposizione siracusana di *Lisistrata*, l’irriverente capolavoro di Aristofane, ha generato un’ovazione inaspettata, un’ondata di entusiasmo palpabile nel cuore del Teatro Greco, testimonianza della potenza intramontabile della satira ateniese. Lella Costa, figura di spicco nel panorama teatrale italiano, ha incarnato la protagonista con una forza interpretativa che ha saputo bilanciare l’aggressività dell’astuzia femminile con una vulnerabilità inaspettata, donando allo spettacolo un’aura di autenticità commovente.La regia di Serena Sinigaglia ha operato una lettura particolarmente acuta e contemporanea, estrapolando dalla commedia, scritta oltre duemila anni fa, temi ancora profondamente rilevanti: la guerra, il potere, il ruolo della donna nella società, la tenacia della resistenza civile. Lungi dall’essere un semplice spettacolo di intrattenimento, la rappresentazione ha stimolato un dibattito silenzioso tra il pubblico, costringendo a riflettere sulle conseguenze devastanti del conflitto e sulla capacità, spesso sottovalutata, dell’azione collettiva, anche quando si manifesta attraverso mezzi apparentemente inefficaci e paradossali.La traduzione di Nicola Cadoni ha saputo rendere la verve arguta e tagliente del testo originale, evitando la pedanteria filologica a favore di un linguaggio vivo e accessibile, capace di dialogare con un pubblico moderno. La scenografia di Maria Spazzi ha creato un ambiente suggestivo e funzionale, evocando la realtà dell’Atene del V secolo a.C. senza cadere in ricostruzioni storicamente rigide, preferendo un approccio più simbolico e allegorico. I costumi di Gianluca Sbicca, eleganti e funzionali, hanno contribuito a definire i personaggi, enfatizzando la loro individualità e il loro ruolo all’interno della trama. Le musiche di Filippo Del Corno, evocative e dinamiche, hanno arricchito l’esperienza sensoriale dello spettacolo, creando un’atmosfera coinvolgente e suggestiva. La direzione del coro, affidata a Francesca Della Monica ed Ernani Maletta, ha restituito la potenza ritmica e la forza espressiva del coro, elemento fondamentale nella tragedia greca. Le coreografie di Alessio Maria Romano hanno integrato movimento e danza in modo originale, esaltando l’energia e la vitalità dello spettacolo. Il disegno luci di Alessandro Verazzi ha creato atmosfere cangianti e suggestive, contribuendo a sottolineare i momenti chiave dell’azione scenica. L’inclusione di giovani allieve e allievi dell’Accademia d’Arte del Dramma Antico ha rappresentato un’importante occasione per la trasmissione del patrimonio teatrale classico e per la formazione di nuovi talenti.