L’alba si fa strada tra il brusio inarrestabile del Cairo, un concerto di clacson che risveglia la città e ne ridesta la vitalità pulsante. In questo scenario dinamico, un filo invisibile, ma profondo, connette la fervente Piazza Tahrir alle silenziose, affascinanti sale del Museo Egizio, dove opere millenarie attendono di raccontare una storia che trascende i confini geografici e temporali. Questa storia si dipana ora verso Roma, destinata a culminare in un evento culturale di portata eccezionale.Dal 24 ottobre 2025 al 3 maggio 2026, le Scuderie del Quirinale ospiteranno “Tesori dei Faraoni”, un’esposizione ambiziosa che si preannuncia come il più vasto omaggio all’antico Egitto mai realizzato in Italia. L’obiettivo è superare il precedente record di visitatori, stabilito dalla mostra dedicata a Caravaggio nel 2010, attirando un pubblico desideroso di immergersi in un universo di arte, storia e spiritualità.L’esposizione riunirà 130 opere d’arte, un tesoro proveniente non solo dal Museo Egizio del Cairo, ma anche da Luxor e Torino, accuratamente selezionate per offrire un panorama completo della civiltà faraonica. L’allestimento, conceito per creare un’esperienza immersiva e scenografica, si articolerà in sei sezioni tematiche, culminando nello sfarzo e nell’eleganza della maschera di Amenemope, simbolo di una raffinatezza artistica che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia dell’umanità. Questa mostra, destinata ad un tour internazionale successivo, mira a posizionare l’Egitto come un polo di eccellenza culturale, in vista dell’imminente apertura del Grand Egyptian Museum (GEM), un complesso museale faraonico alle porte delle piramidi di Giza. Il GEM accoglierà il celebre tesoro di Tutankhamon, con l’eccezione della maschera funeraria, che rimarrà custodita nel suo contesto storico nel Museo Egizio del Cairo.Il curatore Tarek El Awadi sottolinea la sfida di catturare l’attenzione di un pubblico italiano, noto per la sua sensibilità estetica e la sua profonda conoscenza della cultura. La mostra non sarà un mero spettacolo di reperti preziosi, ma una narrazione appassionante, che svelerà le storie nascoste dietro manufatti come il sarcofago di Tijuia, la nonna del faraone Akhenaton. Opere come il sarcofago d’oro della regina Ahhotep e la sua collana delle Mosche d’oro, simbolo di coraggio guerriero, offriranno al visitatore uno sguardo intimo e commovente sul mondo dell’antico Egitto.Mohamed Osman, direttore generale dei Musei egizi, evidenzia il significato simbolico della scelta del Quirinale, residenza del Presidente della Repubblica, come sede dell’esposizione, sottolineando il legame storico e culturale tra i due paesi. Il ministro della cultura italiano, Alessandro Giuli, in un messaggio video, esprime la speranza che la mostra rafforzi il dialogo bilaterale, basato sulla valorizzazione del patrimonio culturale e sulla collaborazione scientifica, in linea con gli obiettivi del Piano Mattei, un’iniziativa che promuove la cooperazione tra l’Italia e i paesi del Mediterraneo in diversi ambiti.Nata dalla collaborazione tra il Consiglio Supremo delle Antichità Egizie e le Scuderie del Quirinale, la mostra offrirà al pubblico opere mai precedentemente esposte, tra cui le recenti scoperte della Città d’oro, che illustrano la vita quotidiana nell’antico Egitto, e il delicato foglio d’oro che rivestiva il sarcofago del faraone Psusennes I. Un’altra meraviglia attesa è la Triade di Micerino, un gruppo scultoreo dedicato a un faraone vissuto oltre 4.500 anni fa.L’ambasciatore d’Italia in Egitto, Michele Quaroni, definisce l’iniziativa come un esempio emblematico di diplomazia culturale, mentre Fabio Tagliaferri, presidente di Ales, sottolinea l’importanza della mostra per la valorizzazione museale e il rafforzamento dei legami con i paesi del Mediterraneo. Matteo Lafranconi, direttore delle Scuderie del Quirinale, conclude esprimendo l’auspicio che l’esposizione possa celebrare la storia egizia, la diplomazia culturale e l’egittologia, con un’appendice dedicata alla Mensa Isiaca, proveniente dal Museo Egizio di Torino, a sottolineare l’eredità dell’antico Egitto nella cultura romana.