venerdì, 20 Giugno 2025
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Scurati e Mussolini: un ritratto scomodo e un monito per il presente.

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Antonio Scurati, autore di una monumentale biografia di Benito Mussolini – un progetto letterario che si estende per cinque volumi – dipinge un ritratto del Duce profondamente divergente dalle immagini stereotipate che hanno segnato la cultura popolare. Contrariamente alla figura carismatica e ideologicamente ferrea che la propaganda fascista proiettò negli anni Trenta, Scurati presenta Mussolini come un uomo privo di un nucleo valoriale solido, un opportunista abile nel cogliere e manipolare le correnti emotive della società.La sua forza non risiedeva in una visione politica originale, bensì in una spietata capacità di fiutare il malessere diffuso, le frustrazioni post-belliche, le aspirazioni represse e le paure latenti nell’Italia del primo dopoguerra. Mussolini non era un ideologo, ma un camaleonte politico, capace di adattarsi a ogni circostanza, pronto a cavalcare l’onda del risentimento popolare per consolidare il proprio potere. Questa abilità, lungi dall’essere un difetto, divenne la chiave del suo successo: egli non offriva soluzioni, ma dava voce al disagio, trasformando il dolore collettivo in consenso e, infine, in adesione al regime.Il rapporto con Adolf Hitler è emblematico di questa dinamica. Sebbene Hitler riconoscesse pubblicamente in Mussolini il suo maestro, e Mussolini stesso ammise di aver tratto ispirazione dal modello tedesco, la relazione era profondamente asimmetrica. Hitler venerava Mussolini, ma con un distacco e un disprezzo velato per l’Italia stessa, considerata da lui inferiore. Questa dinamica rivela una complessa rete di ammirazione e svalutazione che caratterizzò il panorama politico europeo dell’epoca.Scurati lamenta con amarezza la degradazione del dibattito pubblico, costellato da attacchi personali e calunnie che soffocano la discussione critica. Questa deriva, alimentata da una crescente intolleranza e dalla polarizzazione sociale, compromette la libertà di espressione e mina le fondamenta della democrazia.La crisi contemporanea, con i suoi echi di pre-guerra mondiale e il dramma umanitario di Gaza, risuona profondamente con le tematiche affrontate nei suoi libri. Scurati percepisce un diffuso scetticismo verso le istituzioni democratiche, una profonda sfiducia che spinge verso soluzioni autoritarie. La guerra a Gaza, in particolare, genera sgomento e interrogativi sulla capacità stessa delle democrazie di aderire ai principi umanitari e di evitare atrocità. Egli si sente impotente di fronte a questa tragedia, consapevole dell’inadeguatezza delle parole di fronte alla sofferenza e alla perdita di vite innocenti. La sua riflessione è un grido di allarme, un invito a riflettere sulle fragilità della democrazia e sulla necessità di difenderla con coraggio e determinazione.

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