La potenza emotiva del “Va’ pensiero” dal Nabucco di Giuseppe Verdi trascende la mera esecuzione musicale, configurandosi come un evento capace di commuovere anche un direttore d’orchestra dalla reputazione di pragmatico e distaccato come Riccardo Muti. L’indicazione di “tutti sotto voce” nella partitura, apparentemente un dettaglio tecnico, si trasforma in un’onda palpabile quando interpretata da un coro imponente, in questo caso composto da 3116 voci che riempiono l’imponente spazio del Pala Mauro De André a Ravenna.Assistere a tale concerto non è semplicemente ascoltare musica, ma immergersi in un’esperienza collettiva, un’immersione che rivela l’inatteso, la possibilità di un’unione profonda, quasi trascendente. Muti, noto per la sua rigorosa attenzione alla precisione e all’esecuzione tecnica, si trova a confrontarsi con un’energia vibrante, un’intensità che lo colpisce al cuore. La sua richiesta di modulare i toni, di domare quella forza prorompente, non è un atto di critica, ma un tentativo di comprendere e canalizzare un sentimento condiviso.Il complimento finale, “cantante con spirito musicale”, non è una semplice approvazione, ma una profonda constatazione: quei cantanti, provenienti da ogni angolo d’Italia, non si limitano a eseguire note, ma incarnano un’identità culturale comune, una storia condivisa. La loro voce, unita in un’unica, potente melodia, evoca le parole di Sant’Agostino, che descriveva una comunità di anime unite, come se fossero sempre state insieme.Questa esperienza, questa capacità di connettersi emotivamente attraverso la musica, testimonia la fertilità del terreno italiano, la sua ricchezza di passioni e di identità profondamente radicate. Tuttavia, Muti sottolinea la necessità di coltivare questo patrimonio, di “innaffiare i fiori”, riconoscendo che l’unione non è automatica, ma richiede impegno e consapevolezza.Al di là delle divisioni politiche e delle differenze regionali, il “Va’ pensiero” rivela un sentimento italico universale, un senso di appartenenza che può superare le barriere e ispirare un futuro di condivisione e armonia, un vero e proprio miracolo musicale che risuona nell’anima.