Nel primo trimestre del 2025, il mercato immobiliare italiano presenta un quadro complesso, caratterizzato da una persistenza della crescita dei prezzi residenziali, sebbene con sfumature significative e contrastanti. L’incremento annuale dei prezzi delle abitazioni, rilevato dall’Istat, si assesta al 4,4%, un dato che, pur indicando una certa stabilità rispetto alle previsioni, cela dinamiche divergenti all’interno del settore.Un elemento di spicco è l’accelerazione della crescita dei prezzi delle abitazioni usate, che si impenna al +4,9%. Questa performance positiva rappresenta il picco più alto dal 2010, anno di avvio della serie storica, e suggerisce una rinnovata domanda per l’edilizia esistente, spinta probabilmente da fattori quali l’aumento dei tassi di interesse sui mutui per le nuove costruzioni e una maggiore propensione all’acquisto di immobili già pronti, dettata anche da esigenze di rapidità e dalla ricerca di soluzioni abitative più immediate.Contrariamente a questa tendenza, si registra un rallentamento nella crescita dei prezzi delle abitazioni nuove, che si attesta a un modesto +1,5%. Questo dato potrebbe riflettere una maggiore difficoltà per i costruttori nel trasferire sui consumatori l’aumento dei costi dei materiali e della manodopera, unitamente a una crescente sensibilità da parte degli acquirenti potenziali verso l’incertezza del mercato e le prospettive di svalutazione degli immobili di nuova costruzione nel medio-lungo termine.Analizzando l’andamento congiunturale, l’indice dei prezzi delle abitazioni mostra una lieve flessione trimestrale dello 0,2%. Questa diminuzione è interamente imputabile alla contrazione dei prezzi delle abitazioni nuove, che si riducono dell’8,7%, mentre le abitazioni usate continuano a registrare una crescita, seppur più contenuta, dell’1,7%. La divergenza tra le due tipologie di immobili suggerisce una crescente polarizzazione del mercato, con una maggiore pressione sui prezzi delle nuove costruzioni e una relativa resilienza di quelle esistenti.Le implicazioni di questi dati sono molteplici. Sul piano economico, la dinamica differenziata dei prezzi potrebbe influenzare le decisioni di investimento e le strategie di sviluppo del settore edile. Sul piano sociale, l’accessibilità all’acquisto della prima casa potrebbe diventare una sfida sempre più complessa per le famiglie a basso e medio reddito, soprattutto in presenza di tassi di interesse elevati e di un mercato caratterizzato da una forte concorrenza. Ulteriori analisi saranno necessarie per comprendere appieno le cause di questa polarizzazione e per definire politiche abitative adeguate a sostenere la domanda e a garantire un accesso equo all’abitazione.