“La Chitarra nella Roccia”: Un Viaggio Sonoro tra Sacro e MaremmaTre serate di entusiasmo, tre proiezioni sold out al cinema The Space di Grosseto, hanno segnato l’anteprima nazionale di “La Chitarra nella Roccia”, un film concerto unico nel suo genere, firmato da Lucio Corsi.
L’opera, ambientata e girata all’Abbazia di San Galgano, custodisce la leggendaria spada conficcata nella roccia, un luogo intriso di storia, spiritualità e fascino ancestrale.
L’arrivo di Corsi, scortato da un furgone blindato, ha evocato l’immagine di una star internazionale, sottolineando il profondo legame con la sua terra, la Maremma.
“San Galgano era il sogno mio e di Tommaso Ottomano,” rivela Corsi, rievocando l’infanzia trascorsa a sognare, ispirati da leggende come “The Last Waltz” e dalle prime esperienze musicali, fatte di amplificatori portatili e un’immaginazione senza confini.
L’abbazia, descritta come “il ventre di una balena”, un luogo surreale e potente, è stata il palcoscenico ideale per una visione artistica audace: amplificatori monumentali all’interno di un’architettura senza copertura, creando un’esperienza immersiva e quasi trascendentale.
A differenza del dinamismo frenetico dei concerti televisivi, “La Chitarra nella Roccia” invita a un ascolto contemplativo, un’immersione nella respiro dei luoghi.
Corsi spiega che questa scelta non è una questione di stile, ma di filosofia, una ricerca di connessione profonda tra la musica e lo spazio che la accoglie.
La decisione di inserire due volte brani significativi come “Volevo essere un duro” e “Tu sei il mattino” amplifica questo intento, sottolineando l’importanza di un percorso interiore e di una narrazione stratificata.
Il film è anche una dichiarazione d’amore per la Maremma, un territorio che Corsi definisce “non la Toscana da cartolina”, ma un luogo selvaggio, arido e autentico, un “Far West italiano” ricco di biodiversità e di tradizioni secolari.
“Va protetta, perché è vera: da pastori, da sognatori,” afferma Corsi, esprimendo un forte impegno per la salvaguardia di un patrimonio naturale e culturale unico.
La musica di Corsi è un’esperienza collettiva, un legame profondo con gli amici e i collaboratori che formano la sua “famiglia musicale”.
Tra questi spicca Tommaso Ottomano, regista e chitarrista, compagno di avventure che risalgono alla notte magica di Porto Ercole, trascorsa a suonare a bordo del peschereccio del nonno.
“Non ce la tiriamo: facciamo musica, e dev’essere un gioco bellissimo,” dice Corsi, riflettendo la gioia e la spensieratezza che animano la sua arte.
Il futuro è ricco di progetti: un primo tour europeo in programma per febbraio, un’avventura che vedrà la band viaggiare a bordo di un autobus, un’occasione per condividere la musica e l’energia con un pubblico internazionale.
E, come sempre, il desiderio di creare, di trasformare le emozioni e le riflessioni in note e melodie, perché “ho tante cose dentro che vogliono uscire.
” “La Chitarra nella Roccia” è più di un film concerto, è un viaggio nell’anima di un artista e nella bellezza selvaggia della sua terra.







