I metalmeccanici si mobilitano: Bisogna tornare al tavolo di trattativa

28 marzo 2025 – 12:51

La lotta per il contratto nazionale dei metalmeccanici divampa con forza in tutta Italia, come testimoniano le parole di Fabrizio Graziola, segretario generale della Fiom Cgil Valle d’Aosta, durante la manifestazione di oggi. “Il contratto nazionale non è solo un aumento salariale, ma anche il riconoscimento dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici”, sottolinea Graziola. “35 ore settimanali, salute e sicurezza in fabbrica: questi sono i risultati che vogliamo raggiungere con la trattativa con Federmeccanica”.Ma non è solo questione di diritti e benefici economici per i lavoratori. “Il contratto nazionale è anche un atto di equità sociale”, dice Hans Pistolesi, segretario generale della Fim Cisl. “Se riusciamo a raggiungere un accordo, aiuteremo l’economia italiana, che è in crisi da troppo tempo”.Le trattative con Federmeccanica sono state bloccate per quattro mesi e il contratto è scaduto da giugno scorso. “È necessario tornare al tavolo di negoziazione”, chiede Alessandro D’Amico, segretario generale dell’Uilm Uil. “Siamo qui a rivendicare un contratto nazionale che sia il risultato della volontà dei lavoratori e delle lavoratrici, non solo della decisione degli industriali”.La manifestazione in piazza è anche un messaggio forte per i giovani, invitati ad essere protagonisti del loro futuro. “Essere qui in piazza è importante”, dice Zeno Pucci, segretario generale del Savt industrie. “Dobbiamo trovare una soluzione con Federmeccanica e riportare la trattativa sul binario giusto”.In un momento di grande incertezza economica, l’accordo per il contratto nazionale è più che mai necessario. Ecco perché chiedono Zeno Pucci e Alessandro D’Amico di tornare al tavolo di negoziazione.La solidarietà del movimento dei metalmeccanici arriva anche ai 23 dipendenti della Gps standard di Arnad, in cassa integrazione dopo l’incendio che ha gravemente danneggiato lo stabilimento. “Siamo preoccupati per il futuro di questi lavoratori e lavoratrici”, dice Graziola. “Crediamo che si debba trovare una soluzione tutti insieme, con l’azienda, la politica e Confindustria”.”È tempo di ripartire dal tema della salute e sicurezza in fabbrica”, conclude Graziola. “Se riusciamo a raggiungere un accordo equo per i lavoratori, anche l’economia italiana guadagnerà”.

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