La Basilicata, terra di confine e crocevia di popoli, rivela ancora oggi, attraverso le vestigia del suo passato, un’eredità stratificata e imprescindibile per la costruzione di un futuro consapevole. L’imponente lavoro di Antonio Pecci, “Fortificazioni e sistema di difesa tra IV e III secolo a.C. in Basilicata”, presentato recentemente con il patrocinio del Consiglio regionale, è un tassello fondamentale in questo percorso di riscoperta e valorizzazione. L’opera, frutto di un’attenta ricerca archeologica e archeo-storica, non si limita a catalogare strutture difensive, ma ne interpreta il significato intrinseco come espressioni di potere, identità culturale e strategie di resilienza in un’epoca di conflitti e trasformazioni.L’iniziativa, realizzata in collaborazione tra il Consiglio regionale e la Zaccara Editore, si inserisce in una visione più ampia, animata dalla volontà di promuovere un’identità lucana forte e radicata nel suo passato. Come sottolineato dal dirigente Nicola Coluzzi, il lavoro di Pecci rappresenta un omaggio a Dino Adamesteanu, figura cardine dell’archeologia lucana, che con la sua opera ha aperto le porte alla comprensione della Magna Grecia e ha gettato le basi per la ricerca archeologica moderna.La professoressa Maria Chiara Monaco ha evidenziato l’importanza strategica degli investimenti nella tutela e nello studio del patrimonio archeologico, non solo come strumento di conoscenza del passato, ma come motore di sviluppo economico e sociale. La riscoperta delle radici storiche genera orgoglio comunitario, rafforza il senso di appartenenza e offre opportunità di promozione del territorio a livello globale, aprendo nuove prospettive per il turismo sostenibile e la valorizzazione delle risorse locali.Il Presidente del Consiglio regionale, Marcello Pittella, ha lanciato un appello alla trasmissione intergenerazionale del sapere, sottolineando come la conoscenza sia il vero motore del progresso e dell’innovazione. Trasmettere il patrimonio culturale, i valori e le esperienze accumulate nel corso dei secoli significa preparare le nuove generazioni ad affrontare le sfide del futuro con saggezza, consapevolezza e responsabilità. Si tratta di un passaggio di testimone cruciale, che permette di consolidare la memoria collettiva e di garantire un futuro sostenibile, fondato sulla conoscenza e sulla consapevolezza delle proprie radici. L’eredità archeologica lucana, come quella custodita nelle mura di un’antica fortificazione, è una promessa di futuro, un invito a perseverare nella ricerca della conoscenza e nella costruzione di una società più giusta e prospera. Il lavoro di Pecci, in questo contesto, si configura come un faro che illumina il cammino, un invito a riscoprire e valorizzare il ricco patrimonio culturale della Basilicata, per costruire un futuro più consapevole e ricco di significato.
Basilicata: Fortificazioni Antiche, Faro sul Futuro Lucano.
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