Un nuovo, drammatico incendio ha inferto un colpo alle campagne di Bonorva, riaccendendo l’angoscia in un territorio già provato dalle fiamme divampate meno di ventiquattr’ore prima. La rapidità con cui il rogo si è propagato, unitamente al suo innesco in prossimità di un’arteria stradale – un dettaglio che alimenta sospetti di natura dolosa – suggerisce una dinamica tutt’altro che casuale. L’ipotesi di un atto doloso è avvalorata dal fatto che l’incendio ha preso avvio in un punto geografico molto vicino all’area devastata ieri, evidenziando un potenziale disegno criminoso.Il vento maestrale, un elemento climatico tipico della regione, ha intensificato la furia delle fiamme, trasformandole in un’entità inarrestabile che si è diffusa a una velocità allarmante. Per contrastare questa avanzata, è stato immediatamente attivato un massiccio intervento aereo, con il dispiegamento di due Canadair, uno decollato dalla base di Olbia e l’altro proveniente da Ciampino, testimonianza della gravità della situazione e dell’urgenza di arginare il disastro. Oltre all’intervento aereo, un significativo numero di squadre a terra, tra vigili del fuoco, volontari della protezione civile e personale specializzato, si è mobilitato per circoscrivere il perimetro dell’incendio e proteggere le abitazioni rurali circostanti. La loro azione, svolta in condizioni di elevata difficoltà, è cruciale per evitare che il fuoco si estenda ulteriormente, mettendo a rischio intere comunità.Al momento, la stima della superficie bruciata si attesta intorno ai 50 ettari, una cifra provvisoria che potrebbe subire revisione man mano che le operazioni di spegnimento permettono una valutazione più accurata dei danni. Oltre alla perdita di vegetazione, l’incendio ha un impatto devastante sulla biodiversità locale, minacciando la fauna selvatica e compromettendo l’equilibrio ecologico di un territorio già fragile. L’evento solleva interrogativi profondi sulla necessità di rafforzare i controlli e di implementare strategie di prevenzione incendi sempre più efficaci, soprattutto in aree ad alto rischio come questa, dove la combinazione di condizioni climatiche avverse, fattori antropici e una gestione del territorio non sempre ottimale favorisce l’insorgenza di tali emergenze. La ricostruzione, a lungo termine, richiederà un impegno congiunto tra istituzioni, comunità locali e forze dell’ordine, non solo per riparare i danni materiali, ma anche per tutelare il futuro di un territorio prezioso.
Bonorva, nuovo incendio: sospetti di dolo e 50 ettari bruciati.
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