Il futuro tecnico del Cagliari è al centro di un confronto cruciale a Milano, dove il presidente Tommaso Giulini si è incontrato con Davide Nicola. L’appuntamento, iniziato nel pomeriggio, si preannuncia complesso, poiché il legame contrattuale del tecnico piemontese, con un anno residuo di accordo, complica le dinamiche decisionali.La salvezza, obiettivo primario e raggiunto con successo sotto la guida di Nicola, rappresenta un solido argomento a suo favore. Tuttavia, la dirigenza sarda ambiva a un risultato che integrasse la permanenza in Serie A con un’operazione di valorizzazione del parco giocatori, puntando su elementi come Prati, Gaetano, Felici, Obert e Kingstone, con l’intento di incrementare il loro peso specifico all’interno del progetto sportivo.L’ostacolo più significativo, paradossalmente, risiede nelle cessioni inevitabili di tre giocatori che hanno contribuito in maniera determinante alla risalita del Cagliari: Caprile (destinazione Napoli per 8 milioni), Piccoli (Atalanta per 12 milioni) e Adopo (sempre alla Dea per 4 milioni), per un esborso complessivo di 24 milioni. Pur con la prospettiva di una successiva rivendita, tale operazione apre interrogativi strategici: il nuovo tecnico, qualora arrivasse, potrebbe richiedere una revisione della rosa, espressione di un proprio credo calcistico e di un’idea di gioco. La necessità di inserire elementi nuovi, in grado di garantire una salvezza più agevole e con un margine di sicurezza maggiore, si fa sentire.L’incontro odierno potrebbe configurarsi come il preludio a una serie di discussioni ulteriori o, al contrario, come un punto di rottura definitivo. In caso di separazione da Nicola, i nomi già valutati nella passata finestra di mercato, come quelli di Baroni e Vanoli, potrebbero riemergere con forza. Non esclude, comunque, una soluzione interna, con la promozione di Pisacane dalla guida della Primavera alla responsabilità della prima squadra, un’opzione che testimerebbe un’attenzione alla crescita del vivaio e all’integrazione di talenti emergenti.Parallelamente, la situazione del Pisa, impegnato nelle formalità di iscrizione al campionato e nei lavori di adeguamento del proprio stadio, ha richiesto al Comune di Cagliari e al Cagliari Calcio la disponibilità dell’Unipol Domus. Si tratta di una procedura routinaria, finalizzata a garantire la regolarità dell’utilizzo dell’impianto, con l’aspettativa che i lavori siano completati in tempo utile per accogliere le prime partite casalinghe dei nerazzurri. La complessità del momento calcistico sardo, dunque, si articola tra scelte tecniche, strategie di mercato e logistica, delineando uno scenario in continua evoluzione.