Alle ore 20:30 precise, l’impianto acustico di San Siro si anima, inaugurando un evento unico nel suo genere: il primo live di Elisa, un sold-out plurimonetario che trascende la mera celebrazione della sua carriera artistica per abbracciare una visione olistica e profondamente radicata nella sostenibilità ambientale.L’accoglienza per i 54.000 spettatori è un’esperienza immersiva. Un palco monumentale, un vero e proprio ecosistema artificiale, si erge al centro dello stadio, avvolto da una cascata di liane luminescenti e edera rigogliosa. Una struttura portante in legno, intagliata con maestria e adornata da fiori di dimensioni inusuali, amplifica l’effetto di un connubio armonioso tra arte e natura. I megaschermi, anziché proiettare immagini convenzionali, offrono un flusso continuo di suggestioni visive ispirate alla terra, alla sua forza e alla sua fragilità, anticipando il messaggio profondo che l’artista intende comunicare.Elisa emerge, avvolta in un abito bianco, quasi una personificazione della purezza e della speranza. L’esordio con “Gift”, eseguita in dialogo con Giorgio Morandi, è un momento di profonda emozione, seguito da un’esplosione di energia con le hit “Labyrinth”, “Rainbow” e “Broken”, che accendono lo stadio in un’onda di entusiasmo collettivo. Ma questo concerto è molto più di un semplice spettacolo; è una dichiarazione di intenti.Per gli organizzatori, questo debutto a San Siro segna una pietra miliare nel percorso verso una rivoluzione nella produzione di eventi live. L’obiettivo primario è minimizzare l’impatto ambientale, attraverso un approccio radicale che coinvolge ogni aspetto della realizzazione: dalle scenografie realizzate con materiali riciclabili e provenienti da fonti sostenibili, all’utilizzo esclusivo di energia rinnovabile, fino a iniziative di sensibilizzazione rivolte al pubblico. L’impegno di Elisa, in qualità di ambasciatrice delle Nazioni Unite per gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, si traduce in azioni concrete, incarnando una leadership etica e un esempio da seguire.La misurazione accurata della carbon footprint dell’evento, eseguita con rigorosi criteri scientifici certificati, rappresenta un atto di trasparenza e responsabilità. Ma l’eredità più significativa di questo concerto risiede nella nascita di “Plantasia – Parco Sonoro”, un’area verde precedentemente degradata, restituita alla città attraverso un processo di fitobonifica. Questo spazio unico, il primo parco sonoro di Milano, non sarà solo un’oasi di verde e tranquillità, ma anche un laboratorio aperto alla creatività, un luogo dove natura e musica si fondono in un’esperienza multisensoriale.Il progetto, sostenuto da un mix di finanziamenti pubblici e una campagna di crowdfunding che ha coinvolto appassionati da tutto il mondo, aspira a diventare un modello replicabile, un faro per un futuro in cui gli eventi live non solo intrattengono, ma contribuiscono attivamente alla salute del pianeta e al benessere della comunità. È un messaggio chiaro: la musica può essere un potente veicolo di cambiamento, capace di ispirare e mobilitare le persone verso un futuro più sostenibile e armonioso.
Elisa a San Siro: un concerto eco-sostenibile e innovativo
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