La gestione delle pensioni nella Valle d’Aosta è oggetto di dibattito e polemiche. Secondo Igor De Belli, segretario generale Fp Cgil della Valle d’Aosta, la riforma introdotta dalla legge di bilancio 2024 rappresenta un’inversione di tendenza rispetto a quanto previsto dallo Stato, che ha trasferito competenze alla regione. Tuttavia, De Belli sostiene che questa scelta è ingenua e contraria alle disposizioni costituzionali in materia di previdenza sociale. La Valle d’Aosta, come gli altri enti territoriali, non possiede competenze primarie nel settore pensionistico, ma deve rispettare le normative statali.La riforma ha suscitato proteste e scioperi tra i lavoratori, che si oppongono ai tagli alle pensioni anticipate. Sara Desandré, direttrice del patronato Inca Cgil della Valle d’Aosta, ha spiegato che coloro che accedono alla pensione anticipata sono obbligati a dare le dimissioni volontarie, perché il pubblico ente non procede con la collocamento in riposo. Tuttavia, l’istituto del pubblico impiego continua a garantire i benefici pensionistici ai dipendenti già in servizio, con l’esclusione di quelli in previsione di prelazione.Per chiarire gli effetti degli emendamenti al disegno di legge sul comparto unico, presentato dalla giunta regionale, la Cgil ha organizzato una conferenza stampa martedì 1° aprile. L’assemblea pubblica sarà aperta a tutti i lavoratori e le lavoratrici dell’ente del comparto, che potranno partecipare alla riunione nel salone del sindacato di via Binel ad Aosta dalle ore 17 alle 19.
Pensioni in Valle d’Aosta: riforma della legge di bilancio 2024 suscita polemiche e proteste tra i lavoratori.
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