Il Parco degli Acquedotti, con la sua iconica testimonianza di ingegneria romana, ha fatto da cornice a un’azione di sensibilizzazione che segna l’inizio di un’iniziativa diffusa per la città. “Roma non è una città per giovani” non è un semplice slogan, ma una risposta diretta e lucida al recente rapporto del Sole24Ore, che colloca la capitale al gradino più basso della classifica per la qualità della vita dei giovani. L’azione, promossa dal gruppo Azione under30 Roma, non si limita a un lamento, ma si configura come un manifesto di proposte concrete e un monito all’amministrazione comunale e alle istituzioni.La problematica sollevata dal rapporto è complessa e stratificata. Non si tratta unicamente di mancanza di opportunità, ma di una combinazione di fattori che rendono la vita a Roma particolarmente difficile per la popolazione under30. Il costo proibitivo degli affitti, che soffoca le aspirazioni di indipendenza e autonomia, è una delle criticità principali. L’housing universitario, spesso inadeguato e insufficiente, aggrava ulteriormente la situazione.Ma la disillusione non si limita alla sfera abitativa. La percezione di insicurezza stradale, la carenza di un sistema di trasporti pubblici efficiente e capillare, con orari estesi che consentano una fruizione serale della città, e la cronica mancanza di investimenti in infrastrutture digitali e in iniziative di innovazione, rappresentano ulteriori ostacoli alla vivibilità e alla crescita personale dei giovani romani.”Roma non può permettersi di perdere la sua gioventù,” ha affermato Valerio D’Angeli, coordinatore del gruppo Azione under30 Roma, durante l’evento. “Abbiamo elaborato proposte concrete e fattibili, non solo sulla sicurezza – che necessita di un approccio innovativo e mirato – ma anche sullo sviluppo di opportunità lavorative qualificate e sulla revisione delle politiche abitative, con particolare attenzione alla creazione di alloggi a prezzi accessibili.”L’iniziativa di oggi è solo il primo passo di un percorso che prevede la replica dell’azione di sensibilizzazione in diversi quartieri della città, con l’obiettivo di coinvolgere un numero sempre maggiore di giovani e di portare le loro istanze direttamente al centro del dibattito politico. Il messaggio è chiaro: Roma deve riconoscere il valore della sua popolazione giovane, ascoltare le sue esigenze e impegnarsi a creare una città più accogliente, sicura e all’avanguardia, capace di attrarre e trattenere i talenti del futuro. La vitalità di una città si misura anche, e soprattutto, dalla felicità e dal benessere dei suoi giovani.
Giovani a Roma: un grido d’aiuto dal Parco degli Acquedotti
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