Oggi pomeriggio, all’interno dell’ex chiesa Della Pace, cuore pulsante del sodalizio di Santa Rosa, si inaugurano le prove di resistenza che segnano un rito di passaggio cruciale per coloro che aspirano a unirsi alla tradizione secolare del trasporto del Campanile. Si tratta di un’ardua valutazione, non un semplice esame, che mette a dura prova la forza fisica e la determinazione di candidati e facchini esperti, un rituale di verifica dell’idoneità a sostenere un peso che trascende la mera materialità, incarnando la storia, la fede e l’identità di una comunità intera.La prova, strutturata come un percorso circolare ripetuto tre volte, si estende per oltre cento metri, durante i quali i partecipanti devono sollevare e portare sulle spalle una cassetta simulata, gravata da un peso considerevole di 150 chili. Questo fardello, deliberatamente scelto per riprodurre le condizioni estreme affrontate durante il trasporto vero e proprio della macchina, non è solo un test di forza bruta, ma un banco di prova che valuta la capacità di sopportazione, l’equilibrio e la collaborazione necessaria per affrontare la sfida collettiva.Sotto lo sguardo attento e severo del capofacchino Luigi Aspromonte, figura centrale nella perpetuazione delle tradizioni e dei valori del sodalizio, e del presidente Massimo Mecarini, custode del patrimonio culturale e spirituale di Santa Rosa, il processo di selezione si articola in un momento di profonda riflessione. Ogni movimento, ogni sforzo, è osservato dai membri del direttivo, i quali, con responsabilità e consapevolezza, decideranno l’ammissione o meno dei candidati, valutando non solo la prestazione fisica, ma anche l’atteggiamento, la dedizione e la comprensione del significato profondo del ruolo.La sicurezza dei partecipanti è prioritaria. Un’equipe medica specializzata, costantemente presente e attiva, monitora attentamente le condizioni fisiche dei facchini, effettuando controlli periodici e garantendo un supporto immediato in caso di necessità. Questo aspetto sottolinea l’impegno del sodalizio verso il benessere dei propri membri, consapevoli delle sfide fisiche che li attendono.Ieri, i facchini veterani hanno già affrontato la prova, consolidando la loro esperienza e trasmettendo, con la forza dell’esempio, la passione per la tradizione. Oggi e domani, è il turno dei giovani, coloro che nutrono l’ambizione di unirsi a questo esclusivo gruppo di uomini, simbolo di resilienza e devozione. Per molti di loro, questa prova rappresenta il primo passo di un percorso arduo e prestigioso, che potrebbe culminare con il privilegio di sostenere la macchina il 3 settembre, durante la celebrazione più sentita e partecipata della comunità. La ‘cassetta’, per questi aspiranti, è molto più di un peso da sollevare: è una promessa, un sogno che si fa fatica, un impegno verso la propria terra e le proprie radici.
Santa Rosa: Prove di Resistenza, Rito di Passaggio tra Tradizione e Fede.
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