Nell’ambito della traumatologia, un intervento chirurgico di notevole complessità e innovazione ha recentemente concluso la sua fase operativa presso l’ospedale ‘Santo Spirito’ di Casale Monferrato, come comunicato dall’ASL AL.
Si tratta dell’impianto di una megaprotesi omerale, una procedura avanzata che si configura come un punto di svolta per la gestione di fratture ossee particolarmente gravose e complesse, laddove le terapie convenzionali si sono dimostrate inefficaci.
La paziente, una donna precedentemente sottoposta a tentativi di risoluzione della frattura falliti, si trovava ad affrontare il rischio concreto di una compromissione permanente della funzionalità dell’arto superiore.
L’intervento, guidato dal primario Giancarlo Bonzanini, responsabile di Ortopedia e Traumatologia sia per Casale Monferrato che per Tortona, ha impiegato tecniche all’avanguardia e materiali protesici di ultima generazione, consentendo un risultato che si annuncia altamente incoraggiante.
A distanza di due mesi dall’operazione, la paziente ha registrato un recupero sostanziale, riprendendo le attività quotidiane con una funzionalità ottimale e un benessere generale significativamente migliorato.
L’utilizzo di una megaprotesi omerale rappresenta un’evoluzione significativa nel panorama della chirurgia ortopedica.
Tradizionalmente impiantata con successo in ambito coxofemorale e ginofemorale, la sua applicazione alla spalla, in questo caso, posiziona la ASL AL tra le realtà italiane pionieristiche in questo specifico approccio terapeutico.
Questa soluzione, infatti, permette di sostituire segmenti ossei e articolari danneggiati, offrendo una via d’uscita laddove le opzioni terapeutiche tradizionali si rivelano insufficienti.
L’intervento, quindi, va oltre la semplice riparazione della frattura, mirando a ripristinare la biomeccanica e la stabilità dell’arto.
“Questo intervento testimonia un avanzamento cruciale nella gestione della traumatologia complessa,” ha dichiarato Francesco Marchitelli, Direttore Generale dell’azienda sanitaria.
“La capacità di evitare l’amputazione, una procedura spesso legata a conseguenze debilitanti, e di promuovere un recupero funzionale completo, offre una speranza concreta ai pazienti.
È la dimostrazione tangibile di come l’integrazione tra innovazione tecnologica, competenza clinica e un approccio multidisciplinare possa generare risultati trasformativi per la salute dei cittadini.
“L’iniziativa ha ricevuto l’apprezzamento di Federico Riboldi, Assessore Regionale alla Sanità, che ha sottolineato l’impegno della Regione Piemonte nel sostenere l’innovazione e l’eccellenza nel sistema sanitario.
“Interventi come questo,” ha affermato Riboldi, “confermano che la medicina avanzata non è più un concetto teorico, ma una realtà operativa a servizio del benessere della collettività, un investimento strategico per il futuro della sanità piemontese.
” L’operazione si prefigge, inoltre, di aprire nuove prospettive di ricerca e sviluppo nel campo della protesica ossea, con l’obiettivo di migliorare ulteriormente i risultati clinici e la qualità di vita dei pazienti affetti da patologie traumatiche complesse.








