mercoledì 10 Settembre 2025
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Leone alato ferito: un attacco all’anima del Prosecco e del Veneto

L’immagine del Leone alato, custode silenzioso delle Colline del Prosecco, si è infranta a Fratta di Tarzo, in una dinamica che va ben oltre il mero atto vandalico.

La scultura, opera dell’artista Marco Martalar e realizzata con i resti nobili della Vaia – tralci di vite e legno dei caduti – si è rivelata vulnerabile alla ferocia insensibile di gesti che ne hanno spezzato la coda, ferendo profondamente la comunità e interrogando l’essenza stessa del nostro rapporto con il patrimonio culturale e identitario.

Questa non è una semplice perdita estetica.

Il Leone alato, inaugurato in occasione del sesto anniversario dell’iscrizione delle Colline del Prosecco al patrimonio UNESCO, incarnava la resilienza di un territorio segnato da eventi catastrofici, ma capace di rinascere attraverso l’ingegno artistico e la volontà di preservare le proprie radici.
Era un simbolo tangibile del legame indissolubile tra l’uomo e la natura, un monito sulla fragilità della bellezza e sull’importanza di custodirla.
L’atto vandalico, purtroppo, evidenzia un vuoto etico, un’incapacità di comprendere il valore intrinseco dell’arte come veicolo di memoria collettiva e espressione di identità.
Il Presidente del Veneto, Luca Zaia, ha giustamente sottolineato come questo non sia un gesto isolato, ma una ferita all’anima stessa della regione.
Il Leone alato non rappresenta soltanto un’opera d’arte in legno e vite, ma l’eredità millenaria del popolo veneto, la sua fierezza, la sua dignità, la sua storia scolpita nel paesaggio.
L’offesa inferta alla scultura è dunque un’offesa a tutti noi, un’aggressione ai nostri valori fondanti, un attacco alle nostre tradizioni.
Non si tratta di una semplice bravata giovanile, ma di un’azione che rivela una profonda crisi di valori, un’assenza di rispetto verso il passato e una scarsa consapevolezza del futuro.
È necessario un’indagine accurata per identificare i responsabili, ma ancora più importante è un profondo esame di coscienza collettivo, per comprendere le cause di un tale gesto e per rafforzare l’educazione al rispetto del patrimonio culturale e all’importanza della memoria.
Il Leone spezzato è un campanello d’allarme, un invito a riscoprire il significato della bellezza e a proteggerla con orgoglio e determinazione.

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