L’evoluzione del panorama creditizio europeo rivela una dinamica complessa e a tratti preoccupante, come recentemente evidenziato dall’analisi dell’Ufficio Studi di Banca Ifis, presentata durante il NPL Meeting. Nonostante un apparente stabilizzarsi dei parametri di rischio, si osserva una ripresa, seppur moderata, degli stock di crediti deteriorati all’interno del sistema bancario dell’Unione Europea.
A giugno 2025, il valore complessivo delle esposizioni problematiche delle banche significative dell’UE si attesta a 373 miliardi di euro, segnando una diminuzione di 3 miliardi rispetto al trimestre precedente.
Tuttavia, il rapporto tra crediti deteriorati e attivo ponderato per il rischio (NPE ratio) rimane sostanzialmente invariato, fissandosi all’1,84%.
Questa apparente contraddizione suggerisce che, pur con una riduzione nominale del volume degli NPL, la loro incidenza relativa sul portafoglio creditizio delle banche rimane elevata, richiedendo un’attenta vigilanza e strategie di gestione mirate.
L’incremento dei crediti deteriorati non è distribuito uniformemente tra i Paesi membri.
Germania e Francia emergono come principali motori di questa tendenza, con aumenti rispettivamente di 14 e 12 miliardi di euro nel secondo trimestre del 2025.
Questa concentrazione geografica riflette le specifiche vulnerabilità strutturali e le condizioni economiche dei due mercati.
Al contrario, Spagna e Italia, beneficiando di una ripresa economica più solida, registrano una diminuzione degli NPL, sebbene il livello di partenza rimanga significativo in entrambi i Paesi.
Frederik Geertman, amministratore delegato di Banca Ifis, sottolinea come questa dinamica rifletta una polarizzazione del rischio all’interno dell’Unione Europea.
L’aumento degli NPL in Francia e Germania è principalmente imputabile a un deterioramento delle condizioni nel settore corporate e nel mercato immobiliare, un effetto amplificato dal contesto congiunturale attuale, caratterizzato da inflazione persistente, innalzamento dei tassi di interesse e incertezza geopolitica.
Il settore immobiliare, in particolare, mostra segni di vulnerabilità, con una potenziale correzione dei prezzi che potrebbe innescare ulteriori ondate di deterioramento del credito.
L’analisi di Banca Ifis evidenzia, inoltre, la necessità di un approccio proattivo nella gestione degli NPL.
La semplice riduzione nominale degli stock non è sufficiente a garantire la stabilità del sistema finanziario.
È cruciale concentrarsi sulla qualità degli asset, implementando strategie di cessione e ristrutturazione che consentano di recuperare valore e mitigare i rischi associati.
La collaborazione tra banche, istituzioni finanziarie e autorità di vigilanza è fondamentale per affrontare questa sfida in modo efficace, promuovendo la resilienza del sistema bancario europeo e sostenendo la ripresa economica.
Infine, l’evoluzione futura dipenderà fortemente dall’andamento dell’inflazione, dall’evoluzione delle politiche monetarie e dalla capacità delle imprese e dei consumatori di far fronte all’aumento dei costi finanziari.







