Il settore agroalimentare italiano si configura come un motore trainante dell’economia nazionale, dimostrando una resilienza straordinaria e una capacità di crescita innegabile, sia nel mercato interno che su scala internazionale. Le esportazioni, toccando quota 58,7 miliardi di euro nel 2024 – cifra mai raggiunta in precedenza dal 1995 – e mantenendo una traiettoria positiva (+5,1% nel primo semestre del 2025), testimoniano la forza del brand “Made in Italy” e la sua capacità di adattarsi alle mutevoli esigenze dei consumatori globali.L’analisi di Confartigianato rivela dinamiche interessanti nella distribuzione geografica delle esportazioni. Oltre ai tradizionali mercati trainanti come Germania e Stati Uniti, si segnala un’impennata significativa in Polonia e Spagna, dove la domanda di prodotti italiani cresce a un ritmo superiore alla media. Questo dato suggerisce un’estensione del bacino di consumatori, che abbraccia nuove aree geografiche e nuovi segmenti di mercato, grazie anche a strategie di promozione e commercializzazione sempre più mirate.Il consumo interno, pari a 196,2 miliardi di euro, è anch’esso in crescita, con un aumento delle vendite al dettaglio che riflette la fiducia dei consumatori e la loro propensione a spendere per prodotti di qualità. Un elemento cruciale di questa tendenza è l’attenzione crescente alla sostenibilità e alla provenienza dei prodotti, come evidenziato dalla crescente popolarità dei prodotti a chilometro zero. L’identità locale e la valorizzazione delle filiere corte sono sempre più importanti per i consumatori italiani, che si dimostrano sempre più consapevoli dell’impatto delle proprie scelte alimentari sull’ambiente e sull’economia locale. Nel 2024, ben 12,1 milioni di italiani hanno optato per prodotti locali, con una prevalenza tra le donne e nelle regioni del Sud, segnale di un rinnovato attaccamento alle tradizioni gastronomiche e alla tutela del patrimonio agroalimentare regionale.L’industria del gelato, in particolare, rappresenta un capitolo a parte. Con una spesa annuale di 1,9 miliardi di euro, il gelato italiano continua a essere un piacere irrinunciabile per le famiglie, supportato da un tessuto di circa 9.420 laboratori artigianali, veri e propri custodi di un’arte secolare. La distribuzione geografica della spesa per gelato rivela una concentrazione maggiore in Lombardia, Campania, Lazio, Sicilia e Veneto, sottolineando la rilevanza del settore per l’economia di queste regioni. L’artigianalità e la qualità dei gelati italiani, elementi distintivi che ne garantiscono il successo, sono un esempio emblematico del valore aggiunto del Made in Italy nel mondo. La capacità di innovazione, pur mantenendo salde le radici nella tradizione, continuerà a guidare la crescita del settore, rispondendo alle nuove esigenze dei consumatori e consolidando la leadership italiana nel panorama agroalimentare globale.