Un’iniziativa innovativa e multidisciplinare prende forma in Lombardia, unendo le forze di Arpa Lombardia, Guardia di Finanza, Prefettura di Brescia e Università di Brescia per potenziare la gestione del rischio idrogeologico e l’intervento in situazioni di emergenza. Il progetto, formalmente avviato con un incontro operativo a Edolo, sede strategica del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico, rappresenta una risposta concreta alla crescente vulnerabilità del territorio montano, spinta dai cambiamenti climatici e dall’intensificarsi di eventi meteorologici estremi.La prima applicazione concreta del protocollo di collaborazione si concentra sulla frana di Pal, situata nel comune di Sonico, in alta Valtellina. Tuttavia, l’obiettivo primario è estendere il monitoraggio congiunto a un insieme più ampio di aree a rischio, spesso caratterizzate da impervie condizioni geografiche che ne complicano l’accessibilità e la valutazione.L’approccio adottato si articola in una sinergia di competenze e tecnologie. La Guardia di Finanza, grazie alla sua flotta aerea, fornisce un servizio cruciale di sorveglianza aerea tempestiva, permettendo l’identificazione precoce di movimenti franosi e la mappatura dinamica dell’evoluzione del territorio. In caso di emergenza, questa capacità si traduce in sopralluoghi rapidi ed efficienti, supportati da operazioni di elitrasporto del personale specializzato del S.A.G.F. (Gruppo Alpino Speleologico), operante in coordinamento con i tecnici di Arpa. L’Università di Brescia, a sua volta, contribuisce con il proprio know-how scientifico e le proprie capacità di ricerca e innovazione, integrando l’attività di analisi e modellazione dei dati.L’incontro a Edolo, a cui hanno presenziato figure chiave come il Prefetto Andrea Polichetti, il Rettore Francesco Castelli, il Direttore di Arpa Fabio Cambielli, il Comandante Paolo Zottola e il Comandante Francesco Maceroni, ha sancito l’avvio formale del progetto e ha incluso un briefing illustrativo delle attività previste e un sorvolo congiunto della zona interessata dalla frana di Pal.Il Rettore Castelli ha ribadito la disponibilità dell’ateneo a fornire supporto scientifico e tecnico, mentre il Direttore Cambielli ha sottolineato come questa iniziativa integri e potenzzi le capacità del Centro Regionale Monitoraggio Frane e Dissesti (CRMFD) di Arpa Lombardia, attivo dal 2023. Il CRMFD, grazie alla sua esperienza, raccoglie e analizza dati relativi a movimenti franosi, deformazioni del suolo e altri indicatori di instabilità. L’apporto della Guardia di Finanza, con le sue tecnologie di osservazione aerea, permette di validare e integrare i dati provenienti dal suolo, offrendo una visione più completa e dinamica della situazione. Il ruolo del Prefetto, infine, si configura come elemento di coordinamento e regia, garantendo l’efficacia dell’azione congiunta e la tempestività dell’intervento in caso di emergenza, a salvaguardia della popolazione e del territorio. Questa collaborazione rappresenta un modello di gestione del rischio idrogeologico che punta all’integrazione di risorse e competenze per una risposta più efficace e resiliente.
Lombardia, uniti contro il rischio idrogeologico: nasce un progetto innovativo.
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