Sardegna in fermento, cullata dalle note di “Notte prima degli esami” intonate a suffragio di un traguardo cruciale: gli esami di Stato. Un rito di passaggio che, quest’anno, coinvolge 12.378 studenti, un numero che testimonia la vitalità del sistema scolastico regionale. L’atmosfera è densa di attesa, miscelata a un pizzico di emozione e la speranza di aver preparato al meglio la prima prova, quella di italiano, che si presenta come un banco di prova comune a tutti.L’Ufficio Scolastico Regionale ha orchestrato un apparato logistico complesso per garantire la regolarità delle prove. 395 commissioni, veri e propri motori di valutazione, sono state costituite, formate da presidenti esperti e un nutrito corpo di 1.320 commissari esterni, chiamati a garantire l’imparzialità e la serietà del processo. A completare il quadro, 690 docenti interni, tre per ciascuna classe, che affiancano i colleghi esterni, completando il tessuto connettivo delle commissioni.La distribuzione geografica degli studenti riflette la densità abitativa delle diverse province. Cagliari, cuore pulsante dell’isola, si distingue per il numero più elevato di candidati (5.827), seguita da Sassari (3.912), Nuoro (1.561) e Oristano (1.078). Un dato significativo è la presenza di studenti cosiddetti “esterni”, ovvero quelli che hanno frequentato scuole fuori sede, a testimonianza della mobilità studentesca e della varietà delle offerte formative. Parallelamente, le commissioni d’esame si adeguano a questa distribuzione, con 186 a Cagliari, 119 a Sassari, 57 a Nuoro e 33 a Oristano, ognuna dotata delle risorse umane necessarie per gestire un numero consistente di prove.Oltre all’immediata preparazione per le prove scritte, emergono voci e speculazioni che intrecciano l’attualità con la didattica. Il dibattito sulla guerra in Ucraina e l’impatto dell’intelligenza artificiale sui processi di apprendimento e valutazione alimenta il “toto-temi”, un gioco popolare tra studenti e docenti che tentano di prevedere gli argomenti che potrebbero essere proposti nelle prove di italiano. Questa “predizione” è però intrinsecamente incerta, dato il desiderio di sorprendere e verificare le reali competenze degli studenti.Il calendario degli esami si estende nel tempo, con prove specifiche per indirizzo di studio che si susseguono alle prove scritte, per poi culminare con lo snodo degli orali. Molte istituzioni scolastiche hanno già reso pubblici i calendari, delineando un percorso che si protrarrà ben oltre il mese di giugno, fino a luglio inoltrato. Si tratta di un impegno considerevole per studenti, docenti e personale scolastico, testimonianza del valore attribuito a questo momento cruciale nel percorso formativo. La sfida è affrontare le prove con consapevolezza, spirito critico e la speranza di misurare non solo la conoscenza acquisita, ma anche la propria crescita personale.