La vicenda relativa alla concessione dei terreni di proprietà della Provincia di Bolzano, su cui insiste lo stabilimento dell’acciaieria Valbruna, si configura come un nodo complesso con implicazioni significative per l’economia locale e per i lavoratori coinvolti.
La rinuncia del gruppo Valbruna, leader globale nella produzione di metalli speciali, a effettuare il sopralluogo ritenuto obbligatorio dalla Provincia, sembra aver compromesso la possibilità di proseguire con la gara d’appalto, aprendo uno scenario di incertezza e potenzialmente portando alla sua desertificazione.
La decisione del gruppo, comunicata attraverso una missiva formale alla Provincia, non è frutto di un’improvvisa decisione, ma esprime una profonda disillusione rispetto alle modalità procedurali imposte.
La società contesta aspramente l’obbligo del sopralluogo, definendolo irragionevole e lesivo dei principi cardine che regolano l’azione amministrativa.
L’azienda evidenzia come tale obbligo si discosti dal principio di snellezza e semplicità dei processi amministrativi, violando implicitamente il diritto alla buona amministrazione sancito dalla Costituzione.
Un punto cruciale sollevato è la legittima presenza e operatività del gruppo Valbruna sui terreni in questione dal 1995, suggerendo che l’obbligo del sopralluogo appaia non solo superfluo ma anche irrispettoso di una situazione di fatto consolidata.
Le conseguenze di questa impasse si ripercuotono direttamente sui lavoratori: 580 impiegati nello stabilimento di Bolzano e ulteriori 1.200 impegnati nella sede di Vicenza.
La prospettiva di una gara deserta alimenta preoccupazioni e incertezze, minando la stabilità occupazionale e la fiducia nel futuro.
Il Governatore altoatesino Arno Kompatscher, nel tentativo di mantenere un profilo istituzionale discreto, ha preferito non commentare formalmente la vicenda, riconoscendo implicitamente la delicatezza e la complessità della situazione.
Tuttavia, l’assenza di un intervento diretto solleva interrogativi sulle strategie provinciali per gestire la questione e garantire la continuità operativa dello stabilimento.
La posizione di Valbruna va oltre la mera partecipazione alla gara: l’azienda esprime il desiderio di poter acquisire direttamente i terreni dalla Provincia, suggerendo una soluzione più rapida e trasparente rispetto alla complessa procedura di appalto.
Questa rivendicazione pone l’accento sul diritto di Valbruna di investire a lungo termine nel territorio e consolidare la propria presenza, contribuendo allo sviluppo economico e all’occupazione locale.
La vicenda si configura, dunque, non solo come una disputa amministrativa, ma come una questione di diritto di impresa e di sviluppo territoriale.








