Ogni anno, con l’avvicinarsi dell’estate, una secolare consuetudine riemerge nella Val Senales, un legame indissolubile tra uomo, animale e montagna.
I pastori locali, custodi di un sapere ancestrale, conducono le loro greggi in transumanza verso Vent, un borgo incastonato nella Ötztal austriaca.
Un percorso di 44 chilometri, un intreccio di sentieri alpini che si snodano tra impervi gioghi e maestosi ghiacciai, con un dislivello che supera i 3.200 metri.
Questo viaggio, profondamente radicato nella cultura materiale e immateriale della regione, è stato riconosciuto dall’UNESCO come Patrimonio Immateriale dell’Umanità, testimonianza di una pratica che incarna l’armonia tra l’uomo e l’ambiente alpino.
Il significato di questa transumanza va ben oltre il semplice spostamento del bestiame.
Rappresenta un rituale di passaggio, un’occasione per rinnovare il legame con la terra e con le tradizioni, e un modo per preservare un ecosistema fragile e prezioso.
Il ritorno, a metà settembre, segna la fine di un ciclo, preludio alla stagione invernale e, ironicamente, all’inizio dei preparativi per la competizione agonistica dello sci alpino, che vede il ghiacciaio trasformarsi in una pista da sci.
La prima tappa del viaggio, il 7 settembre, vedrà circa 1.500 pecore muovere da Malga Rofenberg, affrontando un percorso impegnativo che sale verso il Giogo Alto e il Rifugio Bella Vista, a 2845 metri di altitudine.
La discesa, scandita da diverse tipologie di terreno – dal roccioso al pianeggiante, e poi nuovamente ripido – si concluderà a Maso Corto nel pomeriggio.
La settimana successiva, il 13 settembre, sarà il turno di un gregge ancora più imponente, composto fino a 2.200 pecore e 300 capre.
Partendo dalla Malga Niedertal, nella valle di Vent, il percorso si inerterà attraverso zone di alta montagna fino a raggiungere il Giogo Basso (3019 metri) e il Rifugio Similaun.
Questa è la sezione più critica della transumanza, resa particolarmente delicata dalla potenziale presenza di neve o ghiaccio.
La prudenza e l’esperienza dei pastori sono fondamentali per affrontare queste sfide.
Una sosta rigenerante nel cuore della Val di Tisa precederà la discesa finale a Vernago.
La tradizione, oggi, si arricchisce di un elemento di fruizione turistica.
I visitatori sono invitati a partecipare attivamente, accompagnando le greggi nell’ultimo tratto del percorso o accogliendole in valle.
L’evento culmina con la “Schofschoad”, una festa che celebra il ritorno del bestiame, con musica, balli e degustazioni di prodotti tipici.
Un momento di condivisione e convivialità, durante il quale le greggi vengono separate in base alla marcatura colorata per poi essere riportate ai rispettivi pascoli, completando così il ciclo di una tradizione millenaria.
L’evento non è solo una festa popolare, ma un’occasione per comprendere il valore intrinseco della transumanza, un patrimonio culturale e ambientale da tutelare e promuovere.