L’Abruzzo costiera, e in particolare i comuni di Fossacesia, Torino di Sangro, Frisa e Rocca San Giovanni, si trova ad affrontare una crisi agricola di proporzioni significative a seguito delle recenti ondate di maltempo. L’intensità dei temporali e la grandine, culminati domenica scorsa, hanno inferto danni devastanti alle infrastrutture locali e, soprattutto, al tessuto produttivo vitivinicolo, pilastro dell’economia di questi territori.Angelo Radica, presidente nazionale dell’Associazione Nazionale Città del Vino, ha lanciato un appello urgente a Regione Abruzzo e Governo, sottolineando la necessità di una risposta tempestiva e robusta. L’auspicio è che venga dichiarata la situazione di emergenza ai sensi del Decreto del 11 agosto 1923, uno strumento che consentirebbe l’erogazione di aiuti mirati alle imprese agricole colpite, superando i limiti imposti dal decreto legislativo 29 marzo 1994, n. 102. Questa necessità deriva dalla gravità della situazione: in alcune aziende, la perdita della produzione in corso raggiunge il 100%, compromettendo la continuità operativa e la sopravvivenza stessa delle attività.Si tratta di un’area geograficamente limitata, ma con una concentrazione di eccellenze vitivinicole che contribuisce in maniera significativa al patrimonio enogastronomico nazionale. Radica, pertanto, esorta a trovare soluzioni derogatorie, che tengano conto dell’anomalia dell’evento, dell’entità dei danni subiti e della loro localizzazione concentrata. L’approccio standard, basato sulle normative consuete, risulterebbe inadeguato a fronteggiare una crisi di tale portata.Il sindaco di Rocca San Giovanni, Fabio Caravaggio, ha rafforzato l’urgenza dell’intervento, evidenziando il ruolo cruciale delle aziende agricole nell’economia locale e nel Prodotto Interno Lordo del Paese. La perdita di queste attività avrebbe conseguenze dirette sull’occupazione, sul reddito delle famiglie e sulla vitalità delle comunità. L’emergenza attuale non è solo una questione di ricostruzione fisica delle infrastrutture danneggiate, ma anche di salvaguardia del capitale umano e del sapere agroalimentare. È fondamentale che le istituzioni dimostrino sensibilità e prontezza nell’affrontare questa sfida, garantendo alle imprese agricole gli strumenti necessari per riprendersi e tornare a contribuire alla prosperità del territorio. L’azione congiunta di Regione e Governo si configura come un imperativo non solo per il rilancio economico di questi comuni, ma anche per la tutela di un’eccellenza vitivinicola che rappresenta un patrimonio culturale e produttivo di inestimabile valore per l’Italia.