La sicurezza alimentare, in particolare per quanto riguarda le conserve fatte in casa, richiede un’attenzione scrupolosa e una profonda comprensione dei processi biologici coinvolti. Negli ultimi eventi tragici che hanno colpito la Calabria e la Sardegna, la tossina botulinica ha dimostrato la sua potenza devastante, evidenziando la necessità di una maggiore consapevolezza tra i consumatori e i produttori amatoriali.La pericolosità della tossina botulinica risiede nella sua estrema efficacia: anche quantità minime sono sufficienti a provocare gravi danni alla salute, e il fatto che non alteri il sapore del prodotto rende l’individuazione tramite l’olfatto o il gusto impossibile. Pertanto, qualsiasi sospetto anomalie nella confezione, come la presenza di gas o deformazioni del tappo, impone l’immediata eliminazione del prodotto, senza alcun tentativo di assaggio.Il presidente della Società Italiana di Igiene (SItI), Enrico Di Rosa, ha sollevato un campanello d’allarme, sottolineando l’importanza di una preparazione accurata e di una profonda conoscenza delle procedure. La produzione di conserve artigianali non è un’operazione banale; richiede competenze specifiche e il rispetto rigoroso di protocolli ben definiti, spesso sottovalutati. La semplicità apparente delle istruzioni contrasta con la complessità dei processi chimici e biologici che regolano la conservazione degli alimenti.Un focus particolare è rivolto alla conservazione di verdure come broccoli e broccoletti, spesso preparati in ambito domestico. Queste verdure presentano una sfida specifica: la persistenza di spore del *Clostridium botulinum*, un batterio ubiquitario che trova terreno fertile in ambienti a basso contenuto di acidità. A differenza delle industrie alimentari, che utilizzano pastorizzazioni ad alta temperatura e pressione per eliminare le spore, i metodi artigianali spesso non garantiscono una sterilizzazione efficace. L’ambiente a pH neutro offerto da broccoli e broccoletti favorisce lo sviluppo del batterio e la conseguente produzione della tossina botulinica. Al contrario, il contenuto acido dei pomodori, alimento base della conserva tradizionale italiana, inibisce la crescita del *Clostridium botulinum*.È cruciale comprendere che l’Italia si distingue in Europa per il numero di casi di botulismo, e la stragrande maggioranza di questi è attribuibile alla contaminazione di conserve sott’olio, in particolare quelle a base di broccoli. Questa situazione evidenzia una lacuna nella cultura della sicurezza alimentare e un bisogno urgente di educazione e formazione. Non si tratta solo di seguire le ricette, ma di comprendere i principi scientifici che ne regolano l’efficacia e la sicurezza. La prevenzione, basata sulla conoscenza e sulla prudenza, è l’arma più efficace per contrastare questo pericolo nascosto.