Il Cervim (Centro di Ricerca, Studi, Salvaguardia, Coordinamento e Valorizzazione per la Viticoltura Montana) esprime profonda vicinanza e sostegno ai viticoltori galiziani, duramente colpiti dagli incendi che hanno segnato il paesaggio della regione. La ferocia delle fiamme, alimentate da condizioni meteorologiche estreme, ha causato una perdita incalcolabile, avvolgendo in un inferno oltre cinquantamila ettari di territorio.Si tratta di un patrimonio vitivinicolo di inestimabile valore, un mosaico di vigneti eroici incastonati in un ambiente montano impervio, testimonianza di una sapienza contadina tramandata di generazione in generazione. Queste aree, caratterizzate da terrazzamenti a picco, pendii ripidi e microclimi unici, rappresentano un’eccellenza riconosciuta a livello internazionale, con un forte legame con il prestigioso concorso Mondial des vins Extremes, a cui numerose aziende galiziane partecipano attivamente.Secondo le prime informazioni diffuse dal Cervim, la zona della Ribeira Sacra sembra aver subito danni limitati, mentre le aree di Monterrey, Valdeorras e Ribeiro hanno subito perdite significative, con conseguenze dirette sulla produzione e sulla stabilità economica delle aziende agricole. Oltre alla distruzione di infrastrutture e abitazioni, l’incendio ha compromesso la fertilità del suolo e la biodiversità locale, elementi cruciali per la viticoltura di alta qualità.L’evento drammatico solleva interrogativi cruciali sulla vulnerabilità dei territori marginali di fronte ai cambiamenti climatici e sull’importanza di strategie di prevenzione e mitigazione degli incendi. La resilienza delle comunità agricole, la loro capacità di ricostruire e ripartire saranno fondamentali per il futuro di questo patrimonio culturale e enologico.”Auspichiamo un rapido ritorno alla normalità per la Galizia e per tutta la Spagna” dichiara il presidente del Cervim, Nicola Abbrescia, sottolineando l’importanza di un sostegno concreto alle aziende colpite. “La viticoltura eroica non è solo produzione di vini eccezionali, ma anche un fondamentale presidio ambientale e un custode di tradizioni millenarie. È imperativo garantire che queste aziende possano continuare la loro attività, preservando l’identità e la ricchezza di questo territorio.” La ricostruzione non sarà solo un atto di riparazione materiale, ma un investimento nel futuro della viticoltura galiziana e nella salvaguardia di un paesaggio unico al mondo.