L’agricoltura italiana, pilastro fondamentale per l’economia nazionale e per la sicurezza alimentare, sta vivendo una fase di profondo rinnovamento tecnologico, sostenuto da un ingente investimento pubblico.
Grazie al Fondo per l’Innovazione in Agricoltura, un’iniziativa del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, gestita dall’Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare), oltre 3.000 aziende agricole hanno già potuto abbracciare un’era di soluzioni avanzate.
L’impegno economico complessivo, attualmente pari a 300 milioni di euro, si arricchirà ulteriormente con ulteriori 100 milioni provenienti dal Fondo di Sviluppo e Coesione (2026-2027), destinati a beneficiare circa 4.000 imprese.
Una componente cruciale di questa iniziativa è l’attenzione riservata alle aree del Sud e alle isole, che hanno ricevuto 150 milioni di euro per incentivare la modernizzazione e la competitività delle produzioni locali, contribuendo a ridurre i divari territoriali.
Questo finanziamento non si limita a un mero adeguamento tecnologico, ma mira a una trasformazione radicale del settore.
Gli investimenti sostenuti dal Fondo sono indirizzati verso l’adozione di tecnologie all’avanguardia: trattori intelligenti, sistemi di automazione agricola, robot specializzati, droni per il monitoraggio dei campi e una sofisticata sensoristica per l’analisi dei dati ambientali e delle condizioni delle colture.
L’obiettivo è duplice: incrementare l’efficienza produttiva, massimizzando i rendimenti e riducendo gli sprechi, e perseguire un modello di agricoltura più sostenibile, minimizzando l’impatto ambientale attraverso un uso ottimizzato delle risorse naturali e la riduzione dell’impronta ecologica.
L’analisi dei dati rivela un quadro particolarmente incoraggiante: la stragrande maggioranza delle aziende beneficiarie (nove su dieci) sono micro e piccole imprese, veri motori dell’economia locale, mentre un numero significativo (una su due) è guidato da giovani imprenditori e imprenditrici sotto i 40 anni, a testimonianza di un rinnovato interesse e di una visione moderna del settore.
Inoltre, una percentuale rilevante (una su quattro) opera in aree interne e marginali, svolgendo un ruolo cruciale nel mantenimento della vitalità economica e sociale di territori spesso caratterizzati da una scarsa connettività e da un calo demografico.
Sergio Marchi, Direttore Generale Ismea, e Livio Proietti, Presidente Ismea, sottolineano come il Fondo Innovazione rappresenti uno strumento strategico per la modernizzazione del comparto agricolo nazionale, capace di generare un circolo virtuoso di crescita e sviluppo.
Marco Lupo, Capo Dipartimento della Sovranità Alimentare, ribadisce l’impegno del Ministero a sostenere questa traiettoria di crescita, promuovendo un’agricoltura sempre più digitale, competitiva e resiliente, in grado di rispondere alle sfide globali legate al cambiamento climatico, alla scarsità di risorse e alla crescente domanda di cibo.
La liquidazione dei finanziamenti del 2023 è completa, mentre per il 2024 si procede con l’assegnazione delle risorse aggiuntive, testimoniando la continuità e l’importanza strategica di questo programma di incentivazione.