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venerdì 26 Settembre 2025

Sciacca: crisi pesca, pescatori chiedono aiuto e sostegni

La comunità marinara di Sciacca, cuore pulsante dell’economia saccense e seconda solo a Mazara del Vallo per dimensioni e rilevanza nel panorama siciliano, si è riunita in un’assemblea comunale per affrontare una crisi profonda che ne minaccia l’esistenza stessa.

L’incontro, a cui hanno preso parte rappresentanti dell’amministrazione locale, consiglieri comunali e i deputati regionali Michele Catanzaro (Pd) e Carmelo Pace (Dc), ha visto protagonisti pescatori e armatori, profondamente preoccupati per un declino drammatico delle risorse ittiche nel Canale di Sicilia.

La situazione, già critica, si fa ancora più urgente alla luce del fermo biologico in atto, una misura necessaria per consentire una parziale rigenerazione degli stock ittici.

Tuttavia, i pescatori di Sciacca esprimono apertamente la loro preoccupazione: un mese di stop, di fronte al crollo di una risorsa fondamentale, appare insufficiente e inadeguato.

La richiesta è chiara: necessitano di sostegni concreti, di misure di supporto che permettano di affrontare un periodo storico particolarmente difficile.
La flotta peschereccia di Sciacca, composta da circa cento imbarcazioni, prevalentemente impegnate nella pesca a strascico, rappresenta un pilastro dell’economia locale.
Il settore, comprensivo di attività dirette e di indotto, impiega circa mille persone e genera, secondo le stime della cooperativa Madonna del Soccorso, un contributo stimato in almeno venti milioni di euro al Prodotto Interno Lordo della città.

La scomparsa del celebre gambero rosa di Sciacca, un tempo fiore all’occhiello della produzione locale, è solo il sintomo più evidente di un problema più ampio e complesso.

La denuncia dei pescatori saccensi non si limita alla semplice riduzione delle specie ittiche.
Un elemento particolarmente critico è la persistenza di aree del Mar Mediterraneo, interdette alla pesca da anni su decisione dell’Unione Europea per favorire il ripopolamento, che vengono regolarmente violate da imbarcazioni provenienti dalle coste nordafricane, eludendo così le normative e contribuendo all’ulteriore impoverimento delle risorse ittiche.

La questione, complessa e transfrontaliera, richiede un approccio multilaterale e una cooperazione rafforzata a livello internazionale.
L’europarlamentare Giuseppe Lupo, membro della commissione Pesca, sottolinea come il Consiglio Europeo abbia accolto la richiesta del Parlamento Europeo di rafforzare le norme per contrastare la pesca non sostenibile da parte di paesi terzi.

La strada da seguire, secondo Lupo, è quella di promuovere la collaborazione con i paesi terzi, condividendo regole comuni e adottando pratiche di pesca sostenibili.
La speranza è che l’interlocuzione con l’assessore all’Agricoltura e alla Pesca, Luca Sammartino, possa portare a soluzioni concrete e durature, in grado di salvaguardare il futuro della marineria saccense e garantire la sostenibilità di una risorsa preziosa per l’intera comunità siciliana.
La protesta, inizialmente prevista per Palermo, è stata rinviata, in attesa di risposte e di un cambio di rotta che possa restituire speranza e prospettive di sviluppo per il futuro.

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