Il panorama vitivinicolo sardo si presenta nel 2024 come un tessuto in rapida evoluzione, testimoniato dall’edizione 2026 della Guida online ai migliori vini sardi, curata da Maurizio Valeriani e Antonio Paolini. Un’analisi approfondita di oltre 700 etichette ha rivelato un livello di eccellenza inaspettato, con ben 98 vini insigniti della Standing Ovation – una proporzione significativa che evidenzia un impegno costante verso la qualità e l’innovazione. Tre vini si sono distinti con il massimo punteggio di 100/100, un traguardo eccezionale riconosciuto dalla testata giornalistica Vinodabere attraverso degustazioni alla cieca, che sottolinea l’obiettività del giudizio. Tra questi, due Vermentino – il Ruinas del Fondatore 2022 di Depperu, già noto per le sue performance di alto livello, e il Gallura Superiore Campianatu 2023 di Tenute Campianatu – e un Cannonau di Sardegna, il Perdas Longas 2023 del rinomato Francesco Cadinu.Nonostante le sfide poste dall’annata 2023, particolarmente impegnativa per i vini rossi, soprattutto nella Barbagia, i campioni degustati hanno manifestato un profilo qualitativo estremamente promettente, confermato anche dai punteggi massimi. Questo risultato, apparentemente contraddittorio, suggerisce una resilienza e una capacità di adattamento dei viticoltori sardi, capaci di mitigare gli effetti delle condizioni climatiche avverse attraverso scelte agronomiche mirate e tecniche di vinificazione all’avanguardia.La Guida evidenzia la leadership indiscussa della Gallura nella produzione di Vermentino, un’area che consolida la propria identità attraverso un’interpretazione territoriale raffinata anche per il Cannonau. Parallelamente, la Romangia e il Coros si distinguono per l’eccellenza del Vermentino, mentre Mamoiada emerge come un polo di riferimento per il Cannonau, grazie a una filosofia vinicola comunitaria che promuove un costante miglioramento. La crescita del settore si riflette anche nei risultati di Orgosolo e Oliena, quest’ultima con una significativa rinascita del suo storico Nepente, liberato dalle precedenti asperità.Il Sud Sardegna conferma il Carignano come bandiera vitivinicola, mentre Mandrolisai, unica sub regione sarda con una denominazione DOC dedicata, ottiene un riconoscimento importante, nonostante una comunicazione ancora carente rispetto al potenziale del territorio. Un’ulteriore osservazione riguarda i vini ossidativi, come la Vernaccia di Oristano e la Malvasia di Bosa, e i vini dolci, che pur esprimendo un’elevatissima qualità, faticano a trovare una adeguata commercializzazione, richiedendo un maggiore sostegno e una più efficace promozione per valorizzarne il ruolo e il potenziale nel panorama enologico nazionale e internazionale. I curatori della guida, Valeriani e Paolini, concludono sottolineando la necessità di sostenere e promuovere queste eccellenze, affinché possano conquistare il riconoscimento e l’ammirazione che meritano.