Riscoprire l’Intosso: Un’eredità Maiella tra Biodiversità, Cultura e Olio Extravergine di EccellenzaLa Maiella orientale custodisce un tesoro inestimabile: l’oliva ‘intosso’, una varietà autoctona che incarna un legame profondo con il territorio e la sua storia millenaria. Un patrimonio che sta vivendo una rinascita, grazie all’impegno congiunto di produttori, istituzioni e associazioni, che stanno riscoprendo e valorizzando tecniche di produzione tradizionali, un tempo imprescindibili per la salvaguardia delle qualità uniche di questo olio extravergine di oliva.L’iniziativa, culminata in un evento a Piana Laroma, a Casoli, non è semplicemente una ripresa di un’antica pratica agricola, ma un vero e proprio progetto di ricostruzione di un ecosistema culturale e ambientale. La raccolta “in aria”, ovvero la raccolta manuale delle olive direttamente dall’albero, senza l’ausilio di macchinari, si rivela un elemento cruciale per preservare l’integrità dell’oliva e, di conseguenza, le preziose caratteristiche organolettiche e nutrizionali dell’olio.La Bio Cantina Sociale di Orsogna, leader nel panorama abruzzese e nazionale per l’approccio biologico e biodinamico, con un solido retaggio di quasi 300 soci operativi su una vasta superficie di vigneto, si pone come motore di questa transizione. Il direttore Camillo Zulli, ha sottolineato come questo sforzo rappresenti un investimento nel futuro, un modo per raccontare al mondo la ricchezza del territorio, il paesaggio intriso di biodiversità e la cultura contadina che lo ha plasmato.Il dibattito, arricchito dalla presenza di un pubblico vasto e competente, ha visto la partecipazione di figure di spicco: Piero Pietropaolo (presidente de L’Olivicola Casolana), Massimo Tiberini (sindaco di Casoli), Giuseppe Micozzi (presidente Bio Cantina Sociale Orsogna), Luciano Di Martino (direttore del Parco Nazionale della Maiella), Giuseppe Di Marco (Legambiente), Mario Pellegrini (naturalista), Aurelio Manzi (etnobotanico), Nicola Tormen (Biodiversity Friend), Michele Scognamiglio (scienze dell’alimentazione) e Giovanni Rosato (Rina Agrifood). Un parterre che testimonia l’interesse diffuso e multidisciplinare legato a questa iniziativa.Un momento significativo è stato la formalizzazione di un patto strategico tra la Bio Cantina Sociale Orsogna e L’Olivicola Casolana, realtà storica attiva dagli anni ’70 e rappresentante di oltre 100 olivicoltori soci. L’accordo mira a potenziare la produzione, ottimizzare la distribuzione e ampliare la presenza sul mercato nazionale e internazionale, promuovendo un olio extravergine autentico e di alta qualità.Il progetto “Pe’ nin perde la sumente” (per non perdere il sapore) si inserisce in un contesto più ampio di tutela del germoplasma locale, con la collaborazione della Banca del Comune Germoplasma del Parco Nazionale della Maiella. L’obiettivo è preservare la biodiversità, non solo in termini di flora e fauna, ma anche di varietà vegetali e pratiche agricole tradizionali, elementi imprescindibili per la resilienza del sistema agroalimentare e per la salvaguardia dell’identità culturale della Maiella orientale. La riscoperta della raccolta “in aria” rappresenta un tassello fondamentale di questa complessa e ambiziosa operazione di recupero del patrimonio agricolo e culturale, un invito a riscoprire il valore del lavoro manuale, della conoscenza tramandata e del profondo legame tra uomo e territorio.