La recente convergenza di intenti del governo verso una strategia di protezione integrata del settore vitivinicolo italiano suscita l’apprezzamento dell’Associazione Nazionale Città del Vino, un’organizzazione che rappresenta un tessuto connettivo di oltre cinquecento comuni a vocazione enologica, attivamente coinvolta nel processo di elaborazione del documento programmatico. L’auspicio, espresso dal Presidente Angelo Radica, va al di là del semplice salvaguardia dai dazi imposti sui mercati internazionali, concentrandosi sull’esigenza impellente di investimenti strategici che ne rafforzino la resilienza e la competitività.In particolare, l’associazione pone l’accento sulla cruciale necessità di modernizzare e potenziare le infrastrutture idriche, un fattore determinante per mitigare gli effetti delle crisi idriche sempre più frequenti e per garantire una gestione sostenibile delle risorse. Parallelamente, si richiede un’attenzione prioritaria alla viabilità rurale, spesso inadeguata a sostenere il flusso di merci e persone essenziali per l’economia delle aree vitivinicole.Il documento programmatico, come proposto da Città del Vino, non si limita a misure di emergenza, ma mira a promuovere un cambiamento strutturale e generazionale. L’invecchiamento della forza lavoro e la difficoltà di passaggio di consegne tra imprenditori rappresentano infatti una sfida cruciale per la sopravvivenza delle aziende agricole. Incentivi mirati al ricambio generazionale, che favoriscano l’ingresso di giovani talenti e l’innovazione, si rendono dunque imprescindibili.La complessità burocratica che ancora grava sulle imprese agricole italiane, spesso ostacolandone la crescita, deve essere drasticamente ridotta attraverso una profonda semplificazione amministrativa. L’accesso al credito, vitale per gli investimenti e lo sviluppo, va facilitato con misure concrete e tempi di risposta rapidi.Il supporto ai Consorzi di Tutela, fondamentali per la promozione e l’accesso ai mercati esteri, deve essere potenziato, così come gli sgravi fiscali a favore delle concentrazioni cooperative, che favoriscono economie di scala e una maggiore capacità di negoziazione. Il fondo per le calamità naturali, strumento di risposta alle emergenze, necessita di un rafforzamento, e si richiede una significativa riduzione dei tempi di erogazione delle indennità assicurative, per alleviare prontamente il peso delle perdite subite. La visione complessiva di Città del Vino si proietta verso un futuro vitivinicolo italiano più forte, resiliente e competitivo, fondato su infrastrutture adeguate, innovazione, giovani talenti e una semplificazione amministrativa che liberi le imprese dal peso della burocrazia.