Il cuore pulsante del patrimonio agricolo italiano si rivela attraverso “Luppoleti Aperti”, un’iniziativa che invita a scoprire il mondo affascinante della birra agricola e artigianale. Quest’anno, il birrificio Hopera Hopposti a Roseto degli Abruzzi ospita due giornate dedicate a questo viaggio sensoriale e produttivo, in collaborazione con Coldiretti Donne, offrendo un’immersione totale nel processo che trasforma la terra in nettare dorato.L’esperienza va ben oltre la semplice degustazione: si tratta di un percorso didattico che comincia con la raccolta manuale del luppolo, un ingrediente cruciale che conferisce alla birra il suo profilo aromatico unico e inconfondibile. I visitatori potranno seguire le fasi di lavorazione, comprendere l’importanza del terroir e assaporare le diverse espressioni della birra artigianale. Le visite guidate, programmate per il 6 e 7 settembre, offrono l’opportunità di dialogare con i produttori, scoprire le tecniche di birrificazione e apprezzare la passione che anima questo settore in continua evoluzione.Il Consorzio Birra Italiana sostiene attivamente queste iniziative con l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico all’importanza della filiera agricola italiana e promuovere un consumo consapevole. La birra artigianale ha conquistato una solida posizione nelle abitudini alimentari degli italiani, con una produzione nazionale che ha superato i 48 milioni di litri, una quota significativa dei quali è destinata all’export, testimoniando il riconoscimento della qualità “Made in Italy” a livello internazionale. La crescita del settore è sostenuta da quasi 1.200 birrifici sparsi in tutta la penisola, molti dei quali, circa un quarto, sono agricoli, recuperando la tradizione di autoproduzione delle materie prime, un elemento chiave per l’autenticità e la sostenibilità.Coldiretti e il Consorzio Birra Italiana si impegnano a rafforzare questa crescita attraverso la valorizzazione delle colture nazionali, come orzo e luppolo, con l’ambizioso obiettivo di creare una birra interamente “Made in Italy”. Il luppolo, in particolare, assume un ruolo centrale, poiché determina l’aroma, l’amaro e le caratteristiche organolettiche della birra, strettamente legate al territorio di origine. Negli ultimi cinque anni, la superficie coltivata a luppolo ha registrato un’impennata del 70%, concentrandosi in regioni come Piemonte, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia e, appunto, Abruzzo, che si è distinta come una delle prime regioni a investire in questa coltivazione.L’Abruzzo, in particolare, si distingue per una cultura brassicola in rapida ascesa, con birrifici che si impegnano a esaltare i prodotti locali e a creare birre uniche attraverso l’utilizzo di ingredienti autoctoni. Questa identità regionale si inserisce nel panorama nazionale della birra artigianale, definendo un profilo distintivo e originale. Una componente fondamentale di questa crescita è rappresentata dalla presenza di numerose donne, che con passione e competenza contribuiscono a plasmare il futuro del settore.Antonella Marrone, titolare di Hopera Hopposti e figura di spicco di Coldiretti Donne Teramo, sottolinea come le birre spesso diventino omaggi a tradizioni, leggende e luoghi del territorio, fungendo da potenti veicoli di promozione della cultura abruzzese e arricchendo l’esperienza del visitatore con un significato più profondo. Un brindisi al futuro, all’artigianalità e alla riscoperta delle radici del nostro territorio.