Nel cuore pulsante delle valli e degli altopiani dell’Ascolano, la patata non è semplicemente un prodotto agricolo: incarna un’identità radicata nel territorio e un motore di sviluppo economico e sociale. La recente edizione della Sagra della Patata di Palmiano, un appuntamento consolidato, ha rappresentato un’occasione privilegiata per riflettere su questo patrimonio, attraverso il convegno “La Pataticoltura nelle aree interne delle Marche: la Patata dei Sibillini”, promosso da una rete di enti locali, istituzioni regionali, associazioni di categoria e cooperative.Giuseppe Amici, presidente di Uncem Marche, ha efficacemente sottolineato come la pataticoltura trascenda la mera attività agricola, configurandosi come un elemento cruciale per la coesione territoriale e la valorizzazione delle aree interne. La “Patata dei Sibillini” è una narrazione di resilienza, un racconto di agricoltori che, con tenacia e ingegno, hanno saputo preservare una tradizione secolare e, al contempo, innovare per rispondere alle sfide del mercato globale.L’incontro si è focalizzato sull’importanza cruciale della filiera agroalimentare, con un intervento specifico di Amap, coordinatrice della Filiera Patata Marche. Il sistema filieristico in atto mira a creare una rete virtuosa che coinvolga produttori, trasformatori e distributori, con l’obiettivo di garantire la tracciabilità completa, la qualità certificata e l’accesso a mercati sempre più esigenti. Il marchio QM (Qualità Garantita dalle Marche) rappresenta un sigillo di garanzia per i consumatori, attestando l’aderenza a disciplinari di produzione condivisi e a rigorosi standard di qualità.La produzione di patate nelle Marche si distribuisce su un territorio variegato, con caratteristiche microclimatiche e tecniche colturali diverse. Dalla Bassa Val di Chienti, dove ampie estensioni di terreno permettono raccolti abbondanti, alla Valle del Musone, dove piccole aziende agricole presidio locale con attenzione al dettaglio, il paesaggio agricolo è un mosaico di micro-territori. A Colfiorito, il clima particolarmente favorevole concorre a generare patate di pregio, mentre nell’Ascolano le coltivazioni in asciutta producono tuberi dal sapore intenso, tipici dell’ambiente montano.Numerose aziende, tra cui Hortus Trade, Coppari Pierluigi, F.lli Paris, Spinsanti, F.lli Zagaglia, GD Valmusone, Patasibilla e Agricolfiorito, sono parte integrante di questa filiera, offrendo una gamma diversificata di prodotti: patate fresche in diverse confezioni, fino a prodotti trasformati come le patate precotte sottovuoto, sempre contraddistinti dal marchio QM.Il percorso di certificazione, formalmente avviato nel 2024 e culminato con l’immissione sul mercato nel luglio 2025, testimonia la capacità di coniugare innovazione, qualità e cooperazione per generare un impatto positivo sull’economia e sulla società. La Sagra di Palmiano ha così riaffermato il ruolo della “Patata dei Sibillini” come simbolo di eccellenza gastronomica e, soprattutto, come strumento di resilienza per le comunità delle aree interne marchigiane, capaci di valorizzare un patrimonio agroalimentare unico e di costruire un futuro sostenibile.