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sabato 13 Settembre 2025

Formaggi a Latte Crudo: Cheese lancia l’allarme per un’eredità a rischio.

La sopravvivenza del formaggio a latte crudo, pilastro di un’eredità culturale e gastronomica millenaria, è una sfida che trascende la mera questione produttiva, richiedendo un impegno collettivo e una visione strategica a lungo termine. La XV edizione di Cheese, il celebre evento che si terrà a Bra dal 19 al 22 settembre, non è solo una vetrina di eccellenze casearie, ma un campanello d’allarme che risuona nelle valli alpine e oltre.La minaccia non deriva esclusivamente dalla pressione economica, sebbene l’incremento dei costi di produzione e la carenza di infrastrutture essenziali, come la connettività in aree remote, siano fattori critici. Piuttosto, la crisi si radica in una più profonda erosione del tessuto sociale ed economico delle aree montane, dove la tradizione del latte crudo è intrinsecamente legata alla tutela del territorio, alla biodiversità e alla salvaguardia di razze autoctone. L’invecchiamento della popolazione pastorale, l’esodo giovanile verso opportunità più attrattive e la perdita di competenze artigianali rappresentano un declino demografico che mette a rischio la continuità di questo sistema produttivo secolare. Il formaggio a latte crudo non è semplicemente un prodotto alimentare, ma l’espressione di un paesaggio culturale, un microcosmo di relazioni tra uomo, animale e ambiente.Le nuove normative, spesso plasmate da un allarmismo mediatico distorto e distorcente la complessità del processo caseario artigianale, rischiano di affossare ulteriormente le piccole aziende, già provate da una combinazione di fattori negativi. È imperativo abbandonare approcci semplicistici e adozione di soluzioni standardizzate, privilegiando invece una regolamentazione flessibile che tenga conto delle specificità territoriali e delle peculiarità produttive.La risposta a questa sfida non può essere demandata unicamente alle istituzioni. È necessario un’azione concertata che coinvolga attivamente tutti gli attori del territorio: governi, regioni, enti locali, associazioni di categoria, imprese private e, soprattutto, i consumatori. Quest’ultimi, educati al valore intrinseco di un cibo autentico, legato al territorio e prodotto con metodi tradizionali, sono chiamati a esercitare una pressione positiva, sostenendo economicamente le aziende che preservano la biodiversità e la cultura del latte crudo.Slow Food Italia, in collaborazione con la Città di Bra e con il supporto delle istituzioni, intende trasformare Cheese in un vero e proprio laboratorio di idee, un luogo di incontro e di scambio per coltivare una cultura alimentare consapevole e responsabile. I giovani allevatori e casari, veri protagonisti dell’evento, incarnano la speranza di un futuro possibile, un futuro in cui la tradizione e l’innovazione si fondono per garantire la sopravvivenza di un patrimonio inestimabile. È un futuro che richiede coraggio, determinazione e, soprattutto, la volontà di investire nel bene comune, riconoscendo che la salvaguardia del formaggio a latte crudo è un investimento nel futuro del nostro pianeta e della nostra identità culturale.

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