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venerdì 5 Dicembre 2025

Pesca sostenibile: Equilibrio tra tutela e prosperità nel Mediterraneo

La salvaguardia della biodiversità marina e la prosperità delle comunità di pescatori rappresentano due facce imprescindibili di un futuro sostenibile per l’Unione Europea, e in particolare per il Mediterraneo.

La sfida, come evidenziato dal commissario europeo Costas Kadis, non è una mera contrapposizione tra tutela ambientale e sviluppo socio-economico, bensì la ricerca di un paradigma integrato che le riconcili.

L’approccio delineato dalla Commissione Europea si fonda su un pilastro fondamentale: la decisione politica informata dai risultati della ricerca scientifica.

Questo significa abbandonare derive ideologiche e abbracciare una visione pragmatica, basata su dati concreti e monitoraggio costante degli ecosistemi.

L’aumento delle giornate di pesca recentemente approvato al Consiglio di dicembre ne è un esempio lampante: una misura apparentemente contraddittoria, in realtà resa possibile dall’introduzione simultanea di protocolli di pesca più selettivi e dalla creazione di aree di riserva dedicate alla rigenerazione degli stock ittici.
Il riconoscimento del ruolo cruciale di agricoltori e pescatori, sottolineato dalla presidente Ursula von der Leyen, costituisce un altro elemento chiave di questa strategia.
La produzione alimentare europea, di elevata qualità, è il frutto del lavoro di queste figure, e la loro competitività deve essere garantita, tutelandoli dalla concorrenza sleale proveniente da paesi terzi.

La Commissione si impegna a promuovere i prodotti europei e a vigilare sulle importazioni, assicurando parità di condizioni.

Un’attenzione particolare è rivolta alla pesca artigianale, che incarna la vocazione locale e la tradizione secolare di innumerevoli comunità costiere.

Rappresentando la stragrande maggioranza della flotta europea e una quota significativa degli occupati del settore, i pescatori artigianali sono al centro delle politiche europee.

L’imminente avvio di un dialogo dedicato all’attuazione di queste politiche testimonia questo impegno.

Il cambiamento climatico, con il progressivo innalzamento delle temperature marine e l’afflusso di specie aliene, aggiunge una dimensione di urgenza a questa sfida.

Risposte superficiali non sono più sufficienti.
È necessario un approccio olistico e trasversale, che si concretizzerà con il nuovo Patto europeo per gli oceani e con il Patto per il Mediterraneo, in arrivo a ottobre.
Questi strumenti, sviluppati in stretta collaborazione con la Commissione, mirano a promuovere la resilienza degli ecosistemi e a mitigare gli impatti del riscaldamento globale.

L’Italia, con la sua lunga tradizione marinara e la sua posizione strategica nel cuore del Mediterraneo, potrà beneficiare di una cooperazione regionale rafforzata.

Lo sviluppo sostenibile dell’economia blu, pilastro fondamentale per la crescita economica e la creazione di posti di lavoro, passa attraverso un impegno condiviso e una sinergia tra i paesi del bacino.

La transizione verso un modello di pesca sostenibile e la protezione della biodiversità marina richiedono una visione a lungo termine e un investimento continuo in ricerca, innovazione e formazione.

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