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lunedì 15 Settembre 2025

Pesca sostenibile: Equilibrio tra tutela e prosperità nel Mediterraneo

La salvaguardia della biodiversità marina e la prosperità delle comunità di pescatori rappresentano due facce imprescindibili di un futuro sostenibile per l’Unione Europea, e in particolare per il Mediterraneo. La sfida, come evidenziato dal commissario europeo Costas Kadis, non è una mera contrapposizione tra tutela ambientale e sviluppo socio-economico, bensì la ricerca di un paradigma integrato che le riconcili.L’approccio delineato dalla Commissione Europea si fonda su un pilastro fondamentale: la decisione politica informata dai risultati della ricerca scientifica. Questo significa abbandonare derive ideologiche e abbracciare una visione pragmatica, basata su dati concreti e monitoraggio costante degli ecosistemi. L’aumento delle giornate di pesca recentemente approvato al Consiglio di dicembre ne è un esempio lampante: una misura apparentemente contraddittoria, in realtà resa possibile dall’introduzione simultanea di protocolli di pesca più selettivi e dalla creazione di aree di riserva dedicate alla rigenerazione degli stock ittici.Il riconoscimento del ruolo cruciale di agricoltori e pescatori, sottolineato dalla presidente Ursula von der Leyen, costituisce un altro elemento chiave di questa strategia. La produzione alimentare europea, di elevata qualità, è il frutto del lavoro di queste figure, e la loro competitività deve essere garantita, tutelandoli dalla concorrenza sleale proveniente da paesi terzi. La Commissione si impegna a promuovere i prodotti europei e a vigilare sulle importazioni, assicurando parità di condizioni.Un’attenzione particolare è rivolta alla pesca artigianale, che incarna la vocazione locale e la tradizione secolare di innumerevoli comunità costiere. Rappresentando la stragrande maggioranza della flotta europea e una quota significativa degli occupati del settore, i pescatori artigianali sono al centro delle politiche europee. L’imminente avvio di un dialogo dedicato all’attuazione di queste politiche testimonia questo impegno.Il cambiamento climatico, con il progressivo innalzamento delle temperature marine e l’afflusso di specie aliene, aggiunge una dimensione di urgenza a questa sfida. Risposte superficiali non sono più sufficienti. È necessario un approccio olistico e trasversale, che si concretizzerà con il nuovo Patto europeo per gli oceani e con il Patto per il Mediterraneo, in arrivo a ottobre. Questi strumenti, sviluppati in stretta collaborazione con la Commissione, mirano a promuovere la resilienza degli ecosistemi e a mitigare gli impatti del riscaldamento globale.L’Italia, con la sua lunga tradizione marinara e la sua posizione strategica nel cuore del Mediterraneo, potrà beneficiare di una cooperazione regionale rafforzata. Lo sviluppo sostenibile dell’economia blu, pilastro fondamentale per la crescita economica e la creazione di posti di lavoro, passa attraverso un impegno condiviso e una sinergia tra i paesi del bacino. La transizione verso un modello di pesca sostenibile e la protezione della biodiversità marina richiedono una visione a lungo termine e un investimento continuo in ricerca, innovazione e formazione.

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